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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

IL MESTIERE DELLO SCRITTORE

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Haruki Murakami, Einaudi  VOTO: 7.5 IL MESTIERE DELLO SCRITTORE è un saggio sulla scrittura ma non temete: niente difficili paroloni accademici e niente teorie sterili sulla (aperte virgolette) “scrittura creativa” (chiuse virgolette). Lo stile di Murakami è quello fresco e veloce del racconto di vita. Leggendo queste pagine, vediamo lo scrittore / personaggio seduto al tavolo della cucina circondato di fogli e con una tazza di caffè; lo vediamo tornare a notte fonda dal lavoro al jazz-bar e dedicarsi alle sue storie; lo vediamo ancora ragazzo sul pendio erboso di uno stadio da baseball, guarda le nuvole e ha un epifania. Vi aspettate di trovare qui la chiave per capire il misterioso, ermetico mondo di Murakami? Vi sbagliate! l’autore odia dare spiegazioni sui suoi romanzi (ad Alba erano vietati foto e video; nessuna domanda e niente firma-copie), forse perché è come se, una volta consegnati all’editore, li avesse liberati – come figli pronti ad andare per il mon

WEATHERING WITH YOU

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Makoto Shinkai, J-Pop VOTO COME ROMANZO: 7 VOTO COME LIGHT NOVEL: 10 Stamattina ho finito di leggere WEATHERING WITH YOU di Makoto Shinkai. Che dire …. Per me è il miglior romanzo (e – non ho paura di dirlo - miglior film) dell’autore giapponese. D’altronde io adoro le storie in cui ci sono rimandi alla tradizione e al folklore ed ecco qua: questa è la vicenda di Hina che è una “donna del sole” (o, come viene tradotto nel film “una portatrice di sereno”) che può far spuntare il sole pregando, ma solo per poco tempo e solo in una zona ristretta. In una Tokyo estiva sconvolta dalle continue piogge, questa dote può diventare un lavoro. Nell'impresa viene aiutata da Hodaka, un ragazzo scappato di casa, che lei conosce in un locale. Hodaka, fuggito dall’isola dove viveva (forse una delle isole di Ogasawara?) non ha un reddito né un posto dove stare ma viene accolto da Keisuke Suga, un uomo di mezza età che lo incontra e lo aiuta sul traghetto. Suga e Natsumi mandano ava

LE VERITÀ

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Hirokazu Kore'eda Un bel film, un pugno col guanto di velluto La storia di un complicato rapporto madre / figlia, quando la madre è assorbita al 100% dalla carriera. E se la carriera è quella di attrice le funzioni e gli inganni si moltiplicano in un gioco di specchi. L'anziana attrice Fabienne interpreta un nuovo film, nel tentativo di tornare in auge e recita il ruolo di figlia di una fantascientifica madre che non invecchia e che appare di un bel po' più giovane di lei. Dov'è il confine? Qual è il ruolo e quale la vita vera? E chi era la sua amica / rivale Sarah? Le attrici protagoniste, Cartherine Deneuve e Juliette Binoche sono vere signore dello schermo che reggono benissimo un dramma a due, ma ho apprezzato anche la bambina (Clémentine Grenier) e il marito di Lumir (ovvero la figlia: Juliette Binoche) interpretato da Ethan Hawke. Certo, il classico attore in crisi, di poco successo, che si attacca alla bottiglia; ma il personaggio (e di conseguenza l

CARA ZIA AGATHA

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Beatriz Mart í n Vidal, Orecchio Acerbo Editore VOTO: 9 Siamo nell’Inghilterra vittoriana. Tre sorelle – Alice, Emma e Louise – pass ano alcuni giorni di un’incerta primavera nella casa di campagna e così Louise, la più grandicella della tre, decide di scrivere una lettera alla zia Agatha per raccontarle gli eventi di quelle giornate tranquille: Alice, a causa di un raffreddore di stagione, sviluppa una nuova acconciatura fatta di fiori che ricorda la “Donna con testa di fiori” di Dal í ; Emma è talmente presa dalla lettura che fluttua a mezz’aria; Nella serra si verifica un’infestazione di arpie, figlie dell’iconografia folclorica russa più che della mitologia greca (penso soprattutto al dipinto “ Senza Titolo ” di Andrey Shishkin dove due bambini sembrano ascoltare un’arpia appollaiata su un albero in giardino). Cromaticamente, l’immagine del rapace Sua Maestà Anthea V. richiama il silent book P Á JARO  (“Uccello”) della stessa Beatriz Mart í n Vidal, tutto gi

ARCOBALENI

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VOTO:8 Yasunari Kawabata, Guanda ARCOBALENI , romanzo scritto tra il 1950 e il ‘51 da Yasunari Kawabata, è essenzialmente la storia di una famiglia che noi oggi chiameremo “disfunzionale”. Le protagoniste sono le sorelle Mizuhara: Asako, Momoko e Wakako. Le tre sono figlie di madri diverse ma, mentre Asako e Momoko vivono a Tokyo accanto al padre ed hanno tra loro un rapporto abbastanza stretto – anche se, in profondità, conflittuale – Wakako vive a Kyoto e non ha contatti né con le altre due né col padre. Nello stile lieve e poetico di un Kawabata al suo meglio, il libro è un susseguirsi di descrizioni paesaggistiche naturali che si ricollegano allo stato d’animo delle protagoniste e al concetto giapponese di wabi/Sabi, poetica casualità studiata; e di notazioni sociali. Non dimentichiamo che è stato scritto dopo la guerra, in un periodo davvero molto difficile per il Giappone. E la Guerra (con la G maiuscola) è un’ombra pesante per tutto il romanzo, perché ha crea