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Visualizzazione dei post da settembre, 2022

I MIEI STUPIDI INTENTI

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  Bernardo Zannoni, Sellerio VOTO: 10 +  Ci troviamo in un bosco e i personaggi sono animali antropomorfizzati. Verrebbe subito da pensare al Bosco dei Cento Acri di WINNIE THE POOH , ma qui gli eventi sono molto più crudi. Alcuni ci hanno visto OLIVER TWIST. Posso essere d'accordo in linea generale ma non mi esprimo direttamente, non avendo mai letto nulla di Dickens. I MIEI STUPIDI INTENTI è la storia della faina Archy che resta zoppo e viene venduto da sua madre all'usuraio Solomon la volpe. Nonostante i personaggi siano animali – e come tali, guidati dall'istinto – hanno anche caratteristiche fortemente umane. Ad esempio troviamo la descrizione del senso materno: completamente assente nella madre di Archy; forte, anche se primitivo, nelle altre figure femminili. La caratterizzazione è quindi il punto di forza del libro, tratteggiando tutti i tipi umani possibili: abbiamo la scaltrezza di Solomon e la sua saggezza, la fedeltà del cane Gioele, la crudeltà della linc

NEL PAESE DELLE DONNE SELVAGGE

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  Aoko Matsuda, E/O edizioni  VOTO: 8.5 NEL PAESE DELLE DONNE SELVAGGE di Aoko Matsuda è un libro sorprendente perché si basa sui continui cambi di tono. Ce ne accorgiamo già dal primo racconto che intercala il citazionismo, tipico di una certa letteratura postmoderna, con stralci presi dal folklore giapponese, Le antiche storie di fantasmi sono pervasive, e l'autrice le narra con un tono ironico, sempre calate nella realtà contemporanea, con riferimenti alle più note figure della mitologia nipponica. Anche la “foto” dei fantasmi, che non è altro che un riquadro bianco, ha qualcosa di spiritoso, come se i non-viventi volessero comunque preservare il ricordo di un momento nel tempo. Alcuni racconti, ad esempio, parlano della condizione lavorativa della donna in Giappone o – più in generale – si interrogano sul senso del femminile in una società fortemente patriarcale. Il centro della narrazione è comunque quasi sempre la donna – come si evince anche dal titolo adattato dalla s

CHE RAZZA DI LIBRO!

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  Jason Mott, NN Editore VOTO: 7/8 Uno scrittore in tour promozionale per il suo libro incontra un ragazzino nero come la notte e ne resta affascinato e turbato. Il problema è che lo scrittore ha una fervente immaginazione che spesso gli fa vedere cose e persone che non ci sono. C'è dunque da chiedersi se il Ragazzino – anche lui senza un nome proprio se non quel soprannome odioso che gli hanno affibbiato i bulli della scuola: “Nerofumo” - esista davvero oppure no. Ma in fondo questo conta poco perché, come dicono gli Editors nell'unica canzone loro che mi piace: “ Men are so far from what's real ”. Anche il bambino è in qualche modo speciale e sostiene di poter diventare invisibile, un superpotere che lo mantiene protetto da tutti coloro che vogliono fargli del male. Ma funziona? In realtà, sia lo scrittore che il bambino sono l'esemplificazione del problema razziale negli Stati Uniti e, se anche il solo chiamarlo “problema” è un errore perché lo identifica come ta

MAGIC FISH

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  Trung Le Nguyen, Tunué  VOTO: 8  MAGIC FISH è la prima graphic novel scritta in autonomia dall'americano di origini vietnamite Trung Le Nguyen. Il fumettista è noto soprattutto per il suo uso delle matite e del colore e in questo libro lo si nota benissimo. Si intrecciano infatti tre piani sovrapposti: presente, passato e mondo onirico-letterario. È la storia di Tien, un ragazzino di origine vietnamita che frequenta la scuola in America. Prende i libri di fiabe in prestito alla biblioteca e, ogni sera, legge per sua madre Helen. I due creano così un linguaggio condiviso che mescola inglese e vietnamita, colmando l'uno le lacune dell'altra. L'archetipo delle favole è sempre servito a spiegare il mondo. Tenendo a mente Bruno Bettelheim, cito però Jung dicendo che le fiabe sono “l'espressione più pura dei processi psichici dell'inconscio collettivo”, quindi ecco spiegato perché nelle immagini che rappresentano la proiezione di Tien nel racconto di Cenerent

BONES AND ALL

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  Da BONES & ALL è stato tratto l'ultimo film di Guadagnino con Timotheé Chalamet e sì – lo ammetto – l'ho letto per questo. Si tratta di un libro molto controverso ma dico subito che a me è piaciuto. Però c'è un “però”. Ho commesso l'errore di guardare le recensioni prima di aver finito (cosa che non si dovrebbe mai fare!) Su GoodReads le opinioni sono spaccate, ed effettivamente trovo che Camille DeAngelis non abbia centrato il punto. Se – come dichiara l'autrice – lo scopo era promuovere il veganesimo attraverso il cannibalismo, non ci siamo (e non solo per la discutibilità generale dell'operazione), Non ho ancora fatto studi specifici a riguardo ma, se il cannibalismo vuole essere una sineddoche per la usanza comune di mangiare carne, è però sbagliato far passare il messaggio che questo sia geneticamente trasmesso, come se non esistesse la divisione ben nota agli antropologi tra Natura e Cultura. Raccontando la storia d'amore e amicizia tra Ma

LA CRONOLOGIA DELL'ACQUA

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  Nato come estensione di un racconto, LA CRONOLOGIA DELL'ACQUA è per molti versi un libro che non ti aspetti. Innanzitutto perché è solo parzialmente cronologico e poi perché, essendo presentato come il memoir di una nuotatrice ci si prepara a leggere una serie di resoconti di gare. In realtà il nuoto e l'acqua sono solo potenti metafore della vita e della scrittura. Proprio le parti sullo scrivere sono le più convincenti, dato che, come dice Lidia Yuknavitch, non si è mai soli se si ha la scrittura. Viene da chiedersi quanto ci sia di Lidia in queste pagine, anche se il tracciato sembra sincero in modo disarmante. In questo senso sarà fondamentale l'esperienza al laboratorio di scrittura creativa di Ken Kesey , autore di QUALCUNO VOL Ò SUL NIDO DEL CUCULO. L'atleta ha lasciato l'agonismo per via di diverse forme di dipendenza (che qui non vengono dettagliate per non apparire come l'ennesimo diario della droga). Si inizia fin da subito con un pugno nell