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IL REGNO DI RAME

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  S.A. Chakraborty,  Mondadori Oscar Vault VOTO: 8.5 Diciamo subito che IL REGNO DI RAME ha lo stesso difetto di base del primo libro della TRILOGIA DI DAEVABAD, LA CITT À DI OTTONE , ovvero lo scorrere irregolare e non documentato del tempo. In questo secondo romanzo, ad esempio, passano ben cinque anni da una scena all’altra e il lettore si trova spiazzato di fronte a un gap così grande. Tuttavia, a parte questa pecca, IL REGNO DI RAME è davvero ricco e coinvolgente, molto più dinamico del primo. Chakraborty è bravissima nelle descrizioni, che sono sempre pregnanti e avvolgenti che sfiorano la poesia (“Il cielo era di un nero intenso, la moltitudine di stelle era bella e invitante”… “ Ma lui non è un folletto primaverile. Suo è il fiume del sale e dell’oro e non vedrà il suo popolo soggiogato”) Come per L A CITTÀ DI OTTONE, il riferimento forte alla cultura delle antiche leggende arabe è molto interessante anche se, in un primo momento si fa un pochino di fatica a seguire i