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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

LA CITTÀ DI OTTONE

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S.A. Chakraborty, Mondadori . VOTO quasi 9 LA CITT À DI OTTONE inizia come un romanzo storico. Ci troviamo al Cairo, nei primi anni dell’Ottocento, sotto l’occupazione napoleonica. Mutando la cornice storica, le stradine in cui abita Nahri sono le stesse di VICOLO DEL MORTAIO di Nagib Mahfuz: cosmopolite e brulicanti di vita. Nahri vive di espedienti, fregando i ricchi mercanti e ituristi, ma ha realmente delle capacità. Un giorno, per puro caso, evoca un daeva, un essere di fuoco del deserto – un jinn , anche se questo nome non gli piace – e scatena le ire di creature demoniache. Nahri e Dara si vedono costretti a fuggire verso la mitica città di ottone, Daevabad, dimora di diversi clan di jinn. Ma chi è veramente Nahri e perch é Dara la sta portando là? E Dara? Pare che sia entrato nelle leggende, ma cosa c’è nel suo passato? Il libro è popolato di personaggi indimenticabili ed elementali, tratti dal folklore arabo che si muovono in un sistema magico e soci

LETTERE A HAWTHORNE

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Herman Melville, LiberiLibri VOTO: 7 Il carteggio tra Herman Melville e Nathaniel Hawthorne si svolge intensamente tra il 1851 e il 1852. Per quanto breve e incompleto – mancano infatti le lettere di Hawthorne, probabilmente distrutte da Melville – lo scambio segna un momento fondamentale della vita culturale e sociale dei due autori, mostrando sullo sfondo il tessuto intellettuale dell’America di quel tempo. Melville era alle prese con il suo capolavoro MOBY-DICK , che inviò alla famiglia Hawthorne e, mentre “La Balena” prendeva forma, si delineava anche il fallimento dell’opera più filosofica e introspettiva di Melville, PIERRE , e poi l’impasse rappresentata dall’ultima parte del carteggio, denominato LE LETTERE DI AGATHA , riguardanti il progetto per una storia con protagonista Agatha, una donna abbandonata dal marito marinaio e bigamo. Si vede invece come Hawthorne sia all’apice della sua notorietà: l’autore invia a Melville una copia del suo LA CASA DEI SETTE