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Visualizzazione dei post da febbraio, 2023

NOI

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  Evgenij Zamjatin, Fanucci Editore VOTO: 9 NOI ha una storia editoriale travagliata. Scritto nel 1920, fu censurato ma una copia uscì dall'Unione Sovietica e pubblicata in Inghilterra nel 1924. In patria vide la luce solo nel 1988. Anche in Italia, il libro ha avuto diverse traversie con varie traduzioni. Io ho letto l'ultima, a cura di Fanucci, con un saggio di Orwell. Lo stesso scrittore di 1984 disse di non conoscere il romanzo ma appare chiaro che ci sono molti elementi in comune. Zamjatin scrive una delle prime distopie – un'utopia al negativo – portando alle estreme conseguenze il totalitarismo e il pensiero unico. Nel nuovo mondo dopo la Guerra dei Duecento Anni, tutti vivono in case di vetro per essere costantemente sorvegliati dai Custodi, sotto l'egida di un leader supremo detto il Benefattore. Uomini e donne hanno perso la loro individualità, al punto da essere identificati solo con un numero di matricola, e la loro vita è regolata al millimetro da

THE DIVINERS

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  Libba Bray, Mondadori Oscar Vault VOTO: 9 Oggi volevo provare a fare un esperimento. Ormai quasi dieci anni fa lessi per la prima volta LA STELLA NERA DI NEW YORK , edito Fazi. E mi piacque moltissimo. Ora la Oscar Vault Mondadori riporta il libro in libreria con il suo titolo originale: THE DIVINERS . Voglio provare a riportare qui le mie impressioni su questa rilettura. Siamo a New York nel 1926, in pieni anni ruggenti del jazz. Evie è una ragazza appena arrivata nella grande città e tutto le sembra un fantastico: le feste, il cinema, le riviste di varietà... Ma lei ha un dono speciale: sa leggere i segreti delle persone solo toccando un oggetto personale. Questo potere si rivelerà utile quando suo zio Will Fitzgerald, direttore del Museo Americano del Folkore, delle Superstizioni e dell'Occulto, dovrà aiutare la polizia a risolvere un caso che sembra avere risvolti sovrannaturali. Alcuni hanno detto di trovare insopportabile Evie per il suo modo di parlare, ma io pen

CALAMUS

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  Walt Whitman, Enola Edizioni (2000) CALAMUS di Walt Whitman è un piccolo libro davvero inteso e interessante. Si tratta di una sezione di  FOGLIE D'ERBA  che celebra l'amore virile. Per Whitman questo particolare cameratismo tra amici e amanti è un mezzo per conoscere se stessi e raggiungere così la comunione con l'atman, l'individualità connessa con l'Universo. Attraverso i suoi “canti”, il poeta parla di quasta comunione suprema con la Natura, di cui il calamo – una pianta comune negli Stati Uniti – è simbolo. La raccolta doveva essere intitolata THE LIVE-OAK (la Quercia Sempreverde) che solitaria si erge come rappresentazione al contempo del fallo ma anche di quelle parti dell'animo umano che restano celate dietro a una maschera. Non a caso, qui Whitman si mette a nudo svelando particolari che non compaiono nella sua produzione ufficiale. Le poesie rifiutate dallo stesso autore sono frammenti che si soffermano sulla sofferenza di esperienze amoros

RUMORE BIANCO

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  Don DeLillo, Einaudi VOTO: 8.5 RUMORE BIANCO è un romanzo sulla morte: è questo il suono invisibile, sono le “onde e radiazioni” che il protagonista Jack Gladney percepisce dappertutto, soprattutto in supermercati e aeroporti – quelli che Marc Augé aveva brillantemente definito “non-luoghi”. Il supermercato torna spesso come scenario delle pagine, epitome del consumismo che pervade la nostra vita. “Ciò che possiedi finisce col possederti” scriveva Chuck Palahniuk in FIGHT CLUB e nel consumismo è insito un certo senso della fine, come se l'accumulazione fosse un modo di preparasi alla fine, di sfuggirvi. RUMORE BIANCO uscì per la prima volta nel 1984-85 e segnò la nascita della letteratura post-moderna americana. Jack è insegnante di studi hitleriani in un campus in Georgia, cosa che gli dà un certo alone di autorevolezza in una cittadina di periferia lontana dalla confusione delle grandi metropoli. La sua è una famiglia allargata, frutto di cinque matrimoni. E solo la fam