I MIEI STUPIDI INTENTI

 


Bernardo Zannoni, Sellerio


VOTO: 10 + 


Ci troviamo in un bosco e i personaggi sono animali antropomorfizzati. Verrebbe subito da pensare al Bosco dei Cento Acri di WINNIE THE POOH, ma qui gli eventi sono molto più crudi.

Alcuni ci hanno visto OLIVER TWIST. Posso essere d'accordo in linea generale ma non mi esprimo direttamente, non avendo mai letto nulla di Dickens.

I MIEI STUPIDI INTENTI è la storia della faina Archy che resta zoppo e viene venduto da sua madre all'usuraio Solomon la volpe.

Nonostante i personaggi siano animali – e come tali, guidati dall'istinto – hanno anche caratteristiche fortemente umane. Ad esempio troviamo la descrizione del senso materno: completamente assente nella madre di Archy; forte, anche se primitivo, nelle altre figure femminili.

La caratterizzazione è quindi il punto di forza del libro, tratteggiando tutti i tipi umani possibili: abbiamo la scaltrezza di Solomon e la sua saggezza, la fedeltà del cane Gioele, la crudeltà della lince Gilles e l'amicizia e la debolezza dell'istrice Klaus. Ma questa esemplificazione non è stilizzata (anzi appare molto profonda e ben radicata nel testo) e non è dettata solo ed esclusivamente dai vecchi detti popolari tipo “Astuto come una volpe”, o simili.

Zannoni mantiene bene le caratteristiche dei suoi personaggi, tenendole sempre ben presente e senza generare incoerenze, ad esempio quando capita che Archy debba correre, prova dolore (essendo zoppo).

C'è anche una buona gestione del tempo, fattore difficile da governare in un libro: lo scorrere delle stagioni punteggia regolarmente il testo con precisione.

I MIEI STUPIDI INTENTI è un libro che ora come ora è sulla bocca di tutti per aver vinto il Campiello. Bernardo Zannoni è un autore giovane ed esordiente che pubblica con Sellerio e ha avuto il coraggio di scrivere ciò che voleva, dicendo di no agli stralci editoriali e mandando a farsi benedire i dettami della Scuola Holden, che sforna “scrittori con la fotocopiatrice”. Così le polemiche sul razzismo antisemita mi sembrano sciocche e pretestuose e sarebbero motivate dalla presenza del personaggio di Solomon che fa l'usuraio e casualmente ha un nome ebreo ma, se è pur vero storicamente che gli ebrei facevano gli usurai nel medioevo; d'altra parte anche Klaus è un nome con la stessa origine!

Ho conosciuto l'autore durante una presentazione in libreria ed è una persona che mi ha molto colpito per trasparenza e spontaneità.

La scrittura: questa va premiata! E la scrittura di Zannoni è fulminante. Ti viene voglia di sottolineare pagine intere.

Ottima anche la storia del libro nel libro, che noi bibliofili non possiamo che apprezzare. Solomon infatti è l'unico animale che sa leggere e scrivere e ha con sé due libri: uno è la Bibbia e l'altro sono le sue memorie, come a voler dire che la parola scritta sopravviverà alle spoglie mortali. Solomon pensa di essere umano perché ha interiorizzato l'idea di Dio e il concetto della morte, ma credo sia la consapevolezza della scelta (o della mancanza di essa ) a renderci umani. Come cantavano i Pagoda di Michael Pitt: “We're just animals aware of choices”. Dunque la spiegazione del titolo: "gli stupidi intenti" sono gli aneliti vani che ci spingono tutti e che ci fanno desiderare di essere ricordati.


Commenti

  1. In molti, in tempi non sospetti intendo prima della vittoria al Campiello, me ne hanno parlato bene di questo libro. La tua recensione bilanciata e decisamente incoraggiante è un motivo in più per inserire il volume in quelli da leggere ("quando" non si sa, vista la pila sul ripiano della libreria...ma si sa sono i libri che ti "chiamano"!

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