LUMINAL
Isabella Santacroce, Feltrinelli
VOTO: 9.5
Ok.
Mi accingo ad un compito piuttosto difficile: parlare (quasi)
obbiettivamente di un libro che fa parte del mio cuore di
adolescente. Sì, LUMINAL di Isabella Santacroce non è perfetto, è
uno sfoggio di stile anche troppo eccessivo e la punteggiatura è
semplificata fino a diventare insistente; ma una volta arrivati alla
fine non si è più gli stessi.
Questa
è la storia di due ragazze efebiche e notturne – Demon e Davi.
Amiche per la pelle, amiche speciali. Vivono nelle luci insonni tra
Amburgo, Berlino e Zurigo. Vanno avanti tra mille abusi “per
vendersi, svendersi e poi dimenticare”; e il lettore ha
l’impressione di guardare da fuori la terribile spirale del
degrado. Sempre più intensa e catastrofica, nichilista e bruciante.
È questa la sensazione che lo stile narrativo involuto trasmette: è
una corsa da fermi in un taxi, verso il prossimo club, verso la
prossima cena minimale, verso il prossimo rapporto occasionale. È
una ferita che gronda sentimenti, man mano che si aggiungono
personaggi (cammei che ruotano intorno alle protagoniste. Compaiono,
lasciano un segno e poi – dolorosamente – scompaiono): Toy la
ragazzina coi capelli azzurri(una “Girl with Curious Hair”?) e
poi, soprattutto Damian, che si inserisce nella relazione tra Demon e
Davi, che così diventa un ménage à trois. Tutto finisce nella
dissoluzione. C'è un'allitterazione quasi costante della lettera D, ma penso che si tratti di una mera ricerca del suono e non ci sia quindi un significato nascosto (qualcuno mi corregga se sbaglio)
E vengono ripetute alcune frasi in modo ossessivo, come se si trattasse di una canzone con la classica struttura verse/ chorus / verse; o di una poesia.
E vengono ripetute alcune frasi in modo ossessivo, come se si trattasse di una canzone con la classica struttura verse/ chorus / verse; o di una poesia.
Penso
che potrebbero esserci delle similitudini nelle dinamiche
narrativo-relazionali tra LUMINAL e il film THE DREAMERS,nonostante
io non abbia visto l’opera di Bertolucci – pecca alla quale
vorrei rimediare a breve.
Per
la verità, nel 2004 è stato girato anche un film tratto da un mix
tra LUMINAL e DESTROY (altro romanzo della Santacroce). Il regista
Andrea Vecchiato ha fatto un buon lavoro, non volgare e ricco di
quelle atmosfere minimal giapponesi tipiche dei videoclip anni
Ottanta, però nel complesso l’ho trovato molto meno appassionato e
meno passionalmente vivido.
trailer del film di Andrea Vecchiato:
Dal
punto di vista stilistico, la scrittura ha un fortissimo impatto
emotivo e se Demon si dichiara figlia della luna che illuminava un
concerto di Bowie, come Sylvia Plath. È una luna priva di dolcezza,
con “vesti che sprigionano pipistrelli e civette” (vedi la poesia
LA LUNA E IL CIPRESSO). E infatti Demon e Davi hanno un cucciolo di
pipistrello come loro mascotte. Si chiama Demonia e finirà
materialmente smembrata come loro due lo sono nell’anima.
LUMINAL
è una lettura intensa, soprattutto se pensiamo che quando uscì nel
1998 era rivolto soprattutto ad un pubblico giovane.
La
copertina dell’edizione Feltrinelli è stupenda perché ritrae la
“Madonne au coeur blessé” di Yannick Morisot che ben illustra il
tema del romanzo: una sofferenza che, pur essendo assoluta, reale e
cruda, è ostentata e provata come una copertina di “Vogue”
Chi ha letto luminal durante la propria adolescenza ne e'rimasto sicuramente colpito.Uno squarcio.su di altro mondo(oppure il propriomondo?) ,un altro modo di comunicare.Luci strobo e ansiolitici ,alla faccia di Madame bovarie♥♥♥ ci sn generazioni crsciute a sartre e keruak.noi luminal e fiGht club.... e poi chi con le barzellette di totti e moccia.....
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