IL TESTAMENTO DEL SIG. NAPUMOCENO DA SILVA ARAÚJO

 


Germano Almeida, Tulemond

Voto: 7.5

Napumoceno Da Silva Araújo muore ultra-ottantenne e lascia un testamento di 387 pagine, che andrà letto a voce alta.

Tutti pensano che suo nipote Carlos sarà erede universale perché considerano il vecchio casto e illibato. Ma dalla lettura si scopre che così non è: esiste una figlia, avuta con una governante, e una ragazza da lui molto amata, della quale si sono perse le tracce.

Ritrovata la cugina, Carlos stringe con lei un rapporto di amicizia e, insieme al miglior amico di Napumoceno, si mettono alla ricerca della donna del mistero, di cui conoscono solo il nome di battesimo.

Tra le avventure tragicomiche del protagonista si delinea il panorama socio-psico-politico di Capo Verde: Napumoceno era infatti arrivato sull'isola grande di San Vincente da una più piccola e povera, San Nicolau. È molto bella il passaggio in cui il protagonista dice di sentirsi "un'autentico", cioè sradicato dalla propria realtà e non compreso dalla nuova comunità ospite. 

Si parla anche dei sommovimenti indipendentisti degli anni Settanta - Ottanta, subito dopo la morte di Salazar.

Nel finale si ha un cambio di registro rispetto al resto del libro, che è scritto con un tono fresco e scanzonato: assistiamo agli ultimi anni di Napumoceno e alla sua vecchiaia, quando ormai non è più autosufficiente.

Commenti

Post popolari in questo blog

LUMINAL 2.0

LA FABBRICA

SINGER SISTERS