LUMINAL 2.0
Isabella Santacroce, Il Saggiatore
VOTO: 11
Ok. Mi accingo ad un compito piuttosto difficile: parlare (quasi) obbiettivamente di un libro che fa parte del mio cuore di adolescente. Sì, LUMINAL di Isabella Santacroce non è perfetto, è uno sfoggio di stile anche troppo eccessivo e la punteggiatura è semplificata fino a diventare insistente; ma una volta arrivati alla fine non si è più gli stessi.
Questa è la storia di due ragazze efebiche e notturne – Demon e Davi. Amiche per la pelle, amiche speciali. Vivono nelle luci insonni tra Amburgo, Berlino e Zurigo. Vanno avanti tra mille abusi “per vendersi, svendersi e poi dimenticare”; e il lettore ha l’impressione di guardare da fuori la terribile spirale del degrado. Sempre più intensa e catastrofica, nichilista e bruciante. È questa la sensazione che lo stile narrativo involuto trasmette: è una corsa da fermi in un taxi, verso il prossimo club, verso la prossima cena minimale, verso il prossimo rapporto occasionale. È una ferita che gronda sentimenti, man mano che si aggiungono personaggi (cammei che ruotano intorno alle protagoniste. Compaiono, lasciano un segno e poi – dolorosamente – scompaiono): Toy la ragazzina coi capelli azzurri(una “Girl with Curious Hair”?) e poi, soprattutto Damian, che si inserisce nella relazione tra Demon e Davi, che così diventa un ménage à trois. Tutto finisce nella dissoluzione. C'è un'alliterazione quasi costante della lettera D, ma penso che si tratti di una mera ricerca del suono e non ci sia quindi un significato nascosto (qualcuno mi corregga se sbaglio)
E vengono ripetute alcune frasi in modo ossessivo, come se si trattasse di una canzone con la classica struttura verse/ chorus / verse; o di una poesia.
Penso che potrebbero esserci delle similitudini nelle dinamiche narrativo-relazionali tra LUMINAL e il film THE DREAMERS,nonostante io non abbia visto l’opera di Bertolucci – pecca alla quale vorrei rimediare a breve.
Per la verità, nel 2004 è stato girato anche un film tratto da un mix tra LUMINAL e DESTROY (altro romanzo della Santacroce). Il regista Andrea Vecchiato ha fatto un buon lavoro, non volgare e ricco di quelle atmosfere minimal giapponesi tipiche dei videoclip anni Ottanta, però nel complesso l’ho trovato molto meno appassionato e meno passionalmente vivido.
trailer del film di Andrea Vecchiato:
https://youtu.be/0dKew3Eyito
Dal punto di vista stilistico, la scrittura ha un fortissimo impatto emotivo e se Demon si dichiara figlia della luna che illuminava un concerto di Bowie, come Sylvia Plath. È una luna priva di dolcezza, con “vesti che sprigionano pipistrelli e civette” (vedi la poesia LA LUNA E IL CIPRESSO). E infatti Demon e Davi hanno un cucciolo di pipistrello come loro mascotte. Si chiama Demonia e finirà materialmente smembrata come loro due lo sono nell’anima.
LUMINAL è una lettura intensa, soprattutto se pensiamo che quando uscì nel 1998 era rivolto soprattutto ad un pubblico giovane.
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