NON C'È POSTO PER L'AMORE, QUI


Yaroslav Trofimov, La Nave di Teseo

Voto: 7.5


Kharkiv, 1930: Debora Rosembaum è appena arrivata nella grande città dalla campagna e non si capacita dell'offerta culturale. Qui ci sono librerie che vendono le ultime pubblicazioni -- russe e straniere -- e teatri.

Conosce Samuel, un giovane aviatore e se ne innamora. La loro storia è un idillio romantico.

Ma ben presto le cose cambiano, nel Paese nelle loro vite private: le "contaminazioni"me se dall'Occidente vengono vietate e si vive in un continuo clima di sospetto e delazione.

Così Samuel viene arrestato per una frase pronunciata avventatamente e gli anni di prigionia si protraggono, fino a quando Dimitri -- un capitano dei Servizi Segreti di Sicurezza che ha delle mire su Debora -- non le dice che Samuel ormai è morto, e così la convince a spostarlo.

Iniziano anni di peregrinazione all'interno dei confini dell'URSS. È cominciata la Seconda Guerra Mondiale e Debora è costretta a cambiare nome in Darya per non tradire le proprie origini ebree. Questo la destabilizza non poco a livello emotivo perché, in un certo senso, è come se dovesse perdere e celare le sue stesse radici. Così non riconosce più suo figlio Pasha (nato da Samuel) che a dispetto dell'educazione che lei cerca di impartirgli, somiglia sempre di più a Dimitri, con la sua freddezza e la sua arroganza.

Finché un giorno Samuel ricompare. Era stato mandato ai lavori forzati in Siberia.

Quello di Trofimov non è un romanzo d'amore, ma piuttosto un libro sulla sua disperata assenza in una situazione al limite della tollerabilità.

L'autore parla di tutti gli orrori del periodo staliniano -- l'Holodomor (morte per fame) avvenuto in Ucraina, i campi di "rieducazione", la violenza della polizia segreta, la guerra... -- e poi dello spaesamento dei cittadini dell'URSS all'indomani della morte di Stalin.

La scrittura è scorrevole e lascia scivolare anche le atrocità più efferate senza fare sconti e contemporaneamente senza facili paternalismi.

Non ho apprezzato le prime cinquanta pagine del romanzo, cioè quelle dell'incontro tra Debora e Samuel, perché le ho trovate troppo zuccherose.

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