IL MANUALE DEL CONTORSIONISTA


Craig Clevenger, Mondadori 

"Le overdose di Daniel Fletcher si possono contare sulle dita della sua mano sinistra, dato che in quella mano di dita ne possiede sei.": così comincia la quarta di copertina de IL MANUALE DEL CONTORSIONISTA. 

Daniel non è il vero nome del protagonista che, ogni volta che viene soccorso dai paramedici o arrestato per guida in stato di ebbrezza, cambia identità costruendone una nuova, con tutto un arsenale di documenti falsi fatti alla perfezione.

Ma le overdose di "Danny"  (il cui vero nome è John) hanno un motivo: soffre di violentissime emicranie e, per farle smettere, prende tutto ciò che ha in casa.

La sesta volta, come Daniel Fletcher, viene ricoverato e intervistato da uno psichiatra piuttosto meticoloso. E qui è molto interessante il gioco psicologico messo in atto per depistare il medico.

Il libro è anche un'indagine accurata ma non pedante su ciò che la diversità fisica (polidattilia) significa in termini identitari.

John si è però invischiato con una banda di trafficanti, i cui scagnozzi lo aspettano fuori dall'ospedale.  Dovrà scegliere tra la morte o affrontare quel che più teme.

Una scrittura sorprendente e di alto livello.


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