ECCO COME CONTINUARE A VIVERE
VOTO: 8
Nyokabi perde il fratello minore Baraka, morto suicida. Il dolore è lancinante ma esteriormente deve mantenere un contegno da brava figlia maggiore, l'unica rimasta.
Mentre cerca di elaborare il lutto, una vecchia zia emarginata dalla famiglia le offre un modo per rivedere il fratello.
Grazie a una potente erba che la fa precipitare in un mondo onirico, Nyokabi ritrova Baraka e i momenti che avevano vissuto insieme, ma questi istanti non corrispondono mai al cento percento al ricordo, o forse è lei che comincia a porsi domande e a notare piccoli segnali - come fratture. Si intuiscono così le ragioni che hanno portato il ragazzo all'estrema decisione.
Anche la zia aveva a suo tempo fatto uso della medicina e aveva incontrato, nella dimensione atemporale del sogno, alcune leader femminili della Storia keniota, che l'avevano messa in guardia sulle insidie del fidarsi dei colonizzatori.
L'autrice costruisce un romanzo profondo, che mescola le vicende private ai fatti delle grande Storia, e anche lo stile è un'ibridazione profondamente contemporanea che mischia l'inglese, lo swahili e altre lingue autoctone nel complesso melting pot del Kenya contemporaneo.
È una scrittura nervosa, veloce eppure riflessiva che, dal punto di vista spaziale, ricorda la poesia visiva francese.
L'iniziativa di Zona 42 di portare voci diverse, extraeuropee nel panorama letterario - chiamarla fantascienza mi parrebbe erroneo - è davvero lodevole, perché fa capire a chi come me ha un animo curioso la profonda pluralità delle voci del Mondo.
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