BIRNAM WOOD





Eleanor Catton, Einaudi 


Voto: 8.5

Una frana chiude il passo di Korowai, nei pressi del parco nazionale, così diverse persone intravedono un'occasione sul terreno semi-abbandonato; un miliardario americano, magnate dell'industria dei droni, trama per trafugare minerali rari con la scusa di interrare un bunker survivalista nella proprietà di un ricco appena nominato Cavaliere. Per coprire le sue vere intenzioni, investe nel movimento ambientalista Birnam Wood, che da anni pianta orti nei terreni dismessi o incustoditi infrangendo di fatto la proprietà privata. All'arrivo della proposta di Robert Lemonie, all'interno del gruppo si crea una spaccatura e Tony, un giornalista freelance che non ha ancora pubblicato niente di significativo se non un pezzo disastroso che anni prima aveva causato una valanga di critiche, comincia a indagare sulle attività del miliardario fino a scoprire la verità. 

A questo punto, il romanzo prende una piega thriller che volge in tragedia, come prometteva già il titolo: Birnam Wood è infatti un riferimento alla Foresta delle Illusioni del Macbeth.

Eleanor Catton scrive un libro lucido e ben ragionato, scorrevole nei dialoghi e denso nelle parti descrittive / di riflessione. Per questo ho trovato BIRNAM WOOD superiore rispetta a I LUMINARI, che ricordo come un volume eccessivamente lungo e pasticciato.

Vi sono poi alcuni punti particolarmente interessanti. 

Innanzitutto l'ambientazione neozelandese, che pone anche la questione etnica dell'incontro/ scontro / appropriazione di culture.

In secondo luogo, si deve segnalare la dicotomia sulla quale si regge la macchina narrativa, e cioè quella tra uso pervasivo degli ultimi ritrovati tecnologici (un po' difficili le parti di spiegazione di questi passaggi) e la Natura.

Poi l'approfondimento psicologico dei personaggi è articolato e ben curato.

Da notare infine l'ottima traduzione.


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