GLI AFFAMATI
Mattia Insolia, Ponte alle Grazie
Voto: 8.5
Paolo e Antonio sono due fratelli di ventidue e diciannove anni con un passato traumatico. Vivono soli a Caporotondo, un paesino triste del Sud Italia e tra loro si è creato un equilibrio. Paolo è costantemente spinto dalla rabbia; mentre Antonio anela ciò che non ha, sia a livello emotivo che materiale.
In una spirale di violenza in cui non è possibile esprimere i sentimenti né a gesti né a parole la storia procede verso un climax discendente che, secondo me, è l'unica pecca in una storia la cui cifra complessiva era la disperazione.
Dal punto di vista stilistico, ci sono molti "dialettismi", specie nei dialoghi (senza ricorrere al vero e proprio dialetto, ma insistendo su una forma di scrittura "parlata" che ricorda la dimensione orale del racconto), ma è una scelta logica che non infastidisce il lettore, con una componente di semplicità incisiva.
Già dalla dedica del libro, Insolia è bravissimo a scrivere scene forti alternandole a sprazzi di poesia, a volte mescolando le due dimensioni diventando degno erede del movimento letterario dei Cannibali degli anni Novanta.
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