PREDATORI


Richard Lange, Minimum Fax 

Voto: 9


Figli bastardi della notte; si fanno chiamare predatori. Sono quasi come vampiri, ma dimenticate le storie su Dracula e le nobili creature che si trasformano in vampiri. 

Loro non hanno zanne: tagliano la gola alle vittime e ne bevono il sangue. Sono come falene: così simili a farfalle, ma escono solo di notte. E questo è un romanzo "notturno" che si discosta dai soliti horror, o meglio ne indaga magistralmente i temi rendendoli espliciti.

Tutto ruota intorno a tre vicende che poi si fondono in una: abbiamo due fratelli che vagano per la strade dell'America del 1976; una temibile banda di motociclisti detti i Fiends ("demoni"); e un uomo distrutto dalla morte del figlio, che si troverà a dover compiere la difficile scelta tra la vendetta o l'accettazione del passato. 

Tutti si stanno preparando a festeggiare il bicentenario, ma le celebrazioni sembrano quanto di più lontano dallo sguardo dei protagonisti. Predatori, cacciatori e vittime sono derelitti che vivono un'esistenza ai margini perché costretti dalle circostanze, incredibilmente soli e disturbati.

È una nazione relativamente giovane che sta cambiando, presa dalla frenesia di uno sviluppo spesso ingannevole: gli aranceti e i campi stanno lasciando spazio a nuovi centri commerciali; i vecchi motel tirano a campare diventando sempre più decrepiti; aumenta il divario tra le periferie e le grandi città.

La nostalgia può essere vista come debolezze ma costituisce ciò che ognuno di noi intrinsecamente è nel presente e nessuno, neppure un predatore, può ambire all'eternità.

Lo stile mi ha ricordato il King migliore: l'accostamento più azzeccato che mi viene in mente è con PET SEMETARY, perché il vecchio che insegna a Charles Sanders come diventare un cacciatore ha i tratti di uno dei personaggi del bellissimo romanzo del Re.

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