IL KAMIKAZE DI CELLOPHANE

 


Ferdinando Salamino, Edizioni Golem


Voto: 8.5

Michele ha un padre violento e una madre succube. Ama leggere, ma un giorno tutti i suoi libri gli vengono portati via. È l'ultima goccia. Forse per non rivolgere la violenza verso terzi o forse per tornare a provare qualcosa ( "Feels so good to feel again" cantavano i Nirvana), o forse ancora per scacciare una sofferenza emotiva con una fisica, diventa autolesionista. 

Si taglia gravemente davanti a tutta la scuola e viene fatto un ricovero. I manicomi hanno solo cambiato nome. Nella struttura conosce Elena, una ragazza anoressica e si innamora di lei.

Guarito (o "in remissione", come si dice tecnicamente), Michele torna a una vita quasi normale e cerca di scoprire cosa fa star male la sua fidanzata. Cosa provoca gli alti e bassi della malattia e gli impulsi suicidi? 

Qui il romanzo si trasforma in un thriller crudo, che prende in giro il genere hard boiled. 

Vista l'esperienza negativa con L'ARTE DI LEGARE LE PERSONE di Milone (agghiacciante!) sono avvicinata con un po' di diffidenza a IL KAMIKAZE DI CELLOPHANE quando ho scoperto che era stato scritto da uno psicoterapeuta, ma ho trovato  uno stile asciutto e a tratti poetico e ottime intuizioni, per nulla banali.

Un plauso alle Edizioni Golem che propongono sempre libri particolari.

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