GUIDA AL TRATTAMENTO DEI VAMPIRI PER CASALINGHE

 


Grady Hendrix, Mondadori


VOTO: 10 E LODE!

“I vampiri sono i primi serial killer: non hanno amici né famiglia, radici o figli. L'unica cosa che hanno è la fame. Mangiano e mangiano, ma non sono mai sazi. Con questo libro ho voluto mettere a confronto un uomo emancipato da ogni responsabilità e le donne le cui vite sono plasmate da una serie infinita di responsabilità. Ho voluto contrapporre Dracula a mia madre...” scrive Grady Hendrix nella nota introduttiva a GUIDA AL TRATTAMENTO DEI VAMPIRI PER CASALINGHE.

In questo breve testo ci sono quanto meno due affermazioni interessanti. Primo: “I vampiri sono i primi serial killer”. Nel romanzo, si fa spesso riferimento a Richard Trenton Chase, noto come “il vampiro di Sacrameto, ritenuto colpevole di sei omicidi commessi tra il 1977 e il 1978. Si riteneva un Principe della notte e per questo succhiava il sangue delle sue vittime. Il fatto che esista nel fondo dell'animo umano una pulsione alla violenza ha sempre esercitato su di me un certo fascino e infatti vorrei fare un lavoro più approfondito sulla figura dell'assassino seriale, quindi ho iniziato guardando la serie antologica MONSTER su Netflix (la prima stagione era dedicata a Jeffrey Dahmer).

Le casalinghe della GUIDA fanno parte di un club del libro e leggono libri tratti da fatti di cronaca nera. Me ne sono segnata alcuni e conto di immergermi a tra poco.

D'altronde quale altro svago avrebbe un gruppo di donne oppresse dalla vita quotidiana in un sobborgo residenziale del South Carolina?

Patricia – la protagonista – afferma di volere un brivido. E qui sta il secondo punto stimolante dell'introduzione di Hendrix: “Ho voluto contrapporre Dracula a mia madre”. L'autore spiega che questo romanzo si pone come continuazione ideale del suo MY BEST FRIEND'S EXORCISM (non un sequel diretto, ma si svolge nello stesso quartiere ad alcuni anni di distanza). In quel libro le protagoniste erano adolescenti che vivevano una vita spensierata senza pensare a tutto ciò che i loro genitori facevano ogni giorno per renderla tale.

Parlando dell'ambientazione temporale, ho particolarmente apprezzato il focus incentrato sugli anni Novanta in una tranquilla cittadina del sud. “Tranquilla” per modo di dire, perché un certo punto arriverà nella comunità James Harris, un uomo senza vincoli, con un passato poco chiaro e che pare nascondere un orribile segreto.

Lo stile è crudo fino a toccare il pulp dei vecchi film horror e mi sono piaciuti molto i dettagli macabri, ma a volte ci sono passaggi poetici, come la locuzione  "vento nero" per indicare una burrasca che incute particolare terrore. 

 La caraterizzazione dei personaggi mi ha ricordato molto DESPERATE HOUSEWIVES e Wisteria Lane. Ognuna delle cinque donne che fanno parte del club incarna una tipologia diversa di piccole manie: c'è quella fissata con le pulizie, quella molto religiosa... con le idiosincrasie e le ipocrisie della borghesia bianca americana.

Volendo restare su un tema molto attuale nel dibattito odierno, la GUIDA è in primis un libro di rivalsa femminile. I mariti sono dipinti come dispotici e tradizionalisti. Persino quello di Patricia – che dovrebbe essere un illuminato psichiatra – non apprezza sua moglie, la prevarica in continuazione e distribuisce pillole e “cure” come fossero caramelle (è stato difficile per me leggere la parte sul Ritalin e sui centri psichiatrici).

È geniale la copertina di Mondadori che ritre un cupcake insanguinato!

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