HOLLY

 


Stephen King, Sperling & Kupfer


VOTO: 8


HOLLY è lo spin-off della TRILOGIA DI BILL HODGES e che basa parte della trama su SE SCORRE IL SANGUE, quindi io ho fatto un errore logistico leggendo prima questo libro senza sapere nulla delle vicende di Holly Gibney (ma intendo rimediare). Questo non mi ha impedito di gustarmi il romanzo, che in sé è auto-conclusivo.

Holly è un'investigatrice privata ed è stata incaricata di ritrovare una ragazza scomparsa, Bonnie Rae Dahl. Si imbatterà in una coppia di ottuagenari che rapisce le vittime per motivi oscuri e terribili. Non è uno spoiler, perché King ce li presenta in azione già nelle prime pagine, ciò che sarà appassionante è lo scoprire il truculento movente e vedere Holly all'opera mentre i fili si dipanano sempre di più fino a stringersi intorno a Rodney ed Emily Harris.

L'autore scrive personaggi credibili nel minimo dettaglio: anche quelli più marginali sono concreti e realistici. A questo proposito, sono ottime le descrizioni dell'azione dell'invecchiamento sul corpo, così come mi hanno colpito molto le scene tenere di amore senile (vedi: LE NOSTRE ANIME DI NOTTE di Kent Haruf, dal quale è stato anche tratto il film con Robert Redford)

la trama non è mai scontata, diversa da quella di molti thriller di serie B adesso in circolazione.

I rimandi al Covid sono per me uno dei punti più controversi del libro perché, se da un lato lo scrittore ha rappresentato benissimo e direi in maniera quasi unica (se si considera la narrativa) gli effetti della pandemia sulla nostra vita quotidiana, ho trovato l'ipocondria di Holly un po' pesante. In più si nota come King fosse arrabbiato con Trump e con la fazione dei no-vax, e questo ha un po' rallentato la narrazione dei fatti.

Altra nota dolente sono i numerosi filler che non c'entrano con la trama principale e che, a mio avviso, sviano l'attenzione.

In particolare la parte riguardate Maleek Dutton – un giovane nero ucciso dalla polizia – serve solo a ribadire le posizioni anti-razziste di King (cosa lodevole in sé, ma che costituisce una sbrodolatura non necessaria).

Tra le sotto-trame presenti, ho apprezzato quella riguardante la poetessa Olivia Kingsbury. Grazie a questa sub-plot l'autore ha inserito numerose riflessioni sull'importanza della scrittura e della poesia e anche diversi consigli di lettura che penso approfondirò.

Non uno dei migliori libri di King, ma comunque coinvolgente e godibilissimo. Da divorare.


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