IL RE DEI BASTARDI

 


Brian Keene / Steven L. Shewsbury, Lettere Elettriche Editore

VOTO: 7.5 

Rogan è stato re di Albion ma la politica lo annoiava e allora decide di partire per mare affrontando diverse avventure.

La storia inizia in medias res e il lettore è portato a chiedersi se ci siano altri volumi prima di questo ma no: si tratta piuttosto del primo di una nuova trilogia scritta a due mani.

Con Brian Keene e Steven L. Shewsbury ci troviamo in un mondo fantastico, in cui però alcuni toponimi sono riconoscibili: la stessa Albion è chiaramente l'Inghilterra mentre il regno di Olmek-Tikal si colloca nell'antico Messico. E proprio questa ubicazione al sud del mondo ha reso IL RE DEI BASTARDI particolarmente interessante per me.

Keene, celebre per la sua serie dedicata agli zombie THE RISING (in Italia edita solo parzialmente), infila anche qui i morti viventi ma lo fa mescolando l'horror fantasy al grimdark in un prodotto del tutto originale.

All'inizio Rogan è una sorta di Ulisse che vaga per mare, intento a in una battuta di pesca ma ben presto se la deve vedere con mostri e demoni di tutti i generi. È ovvio che le popolazioni native vedano alcune manifestazioni come divine, ma il protagonista non crede nella magia, anche se forse si dovrà ricredere.

Ho trovato il re barbaro insopportabile: sempre pronto per la battuta sconcia, razzista e misogino, tanto che ho controllato la data di uscita del libro per vedere se era recente o meno (è del 2015). Qui il politically correct è completamente assente.

A fare da contraltare a Rogan abbiamo suo nipote Javan che, essendo molto più giovane, è ancora un romantico con dei sentimenti e, pur dicendo di non essere un bardo, utilizza una lingua molto più pacata rispetto a quella dello zio.

Keene e Shrwsbury sono bravissimi quindi a mescolare lingua alta e basss, specie nelle scene iniziali che si svolgono sull'oceano – ho dovuto cercare alcune parole!

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