PICCOLE UMANE DEBOLEZZE

 



Megan Nolan, NN Editore


VOTO: 9

Ho potuto leggere questo libro in anteprima sulla data di uscita, prevista per il 13 giugno, grazie a NN EDITORE.

Londra 1990. Una bambina di tre anni viene trovata morta in strada. Subito è sospettata un'altra ragazzina di dieci anni, figlia di immigrati irlandesi.

Un giornalista – Tom – comincia a investigare sulla notizia intervistando i membri della famiglia della ragazza sospettata. Ne esce un groviglio di ricordi tra passato e presente che difficilmente potrà essere usato per un articolo, ma che ben delinea l'anatomia di persone dilaniate, in cui si nota in sottofondo anche la discriminazione – che spesso diventa una profezia che si auto-avvera, come lo stereotipo dell'irlandese ubriacone.

Carmel è una ragazza-madre che non voleva rimanere incinta; suo fratello Richie beve troppo perché ormai non può fare altrimenti; il padre John invece beve perché è un uomo triste e segnato dalla vita. In mezzo a tutto questo c'è Lucy che praticamente deve crescere da sola.

Megan Nolan torna con questo secondo romanzo dopo ATTI DI SOTTOMISSIONE, che era stato molto apprezzato dalla critica e finalista al Premio Strega Europeo.

Mentre il primo era la storia di un amore che molti definirebbero “tossico”, qui il raggio si allarga, analizzando le “piccole debolezze umane” di diversi personaggi in maniera profonda, toccante e a volte disturbante come sa fare l'autrice che, nata in Irlanda e residente a in Inghilterra, conosce le dinamiche di isolamento.

Ovviamente il punto di forza del libro è l'approfondimento psicologico.

Lo stile è calibrato: scorrevole e ben scritto ma anche pungente.

Il primo collegamento che mi viene in mente è con la tanto acclamata Sally Rooney. Io preferisco di gran lunga la Nolan, la cui scrittura è più lirica e – se così si può dire – ricca di passaggi da sottolineare.

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