BABYLON

 


Alejandro Varela, NN Editore


Voto 8


Andrés – detto Andy – fa parte della comunità di latinx di seconda generazione negli

Stati Uniti ed è gay, quindi esposto a essere due volte parte di una minoranza. Vive in città ma torna nel piccolo centro della sua giovinezza per assistere il padre malato, e così il passato irrompe nel presente perché Andy riallaccia i rapporti con alcuni suoi vecchi compagni del liceo e questo porta a galla antichi sentimenti e paure.

Andy si sente spaccato in due nella sua identità come Andrés – latinx figlio di una salvadoregna e un colombiano – e Andy – che è sempre stato a contatto coi bianchi.

 Proprio come avveniva nel quadro LE DUE FRIDA di Frida Kahlo: coesistono due parti e due cuori uniti da un unico passaggio sanguigno.

Essendo gay, l'accettazione di sé è stata per Andy un calvario di autodeterminazione, fino alla storia con Jeremy – il suo primo amore.

BABYLON è un libro necessario, che mette sotto forma di romanzo gli studi di Alejandro Varela nel campo della salute pubblica. L'autore indaga sugli effetti del capitalismo e del neo-liberismo; del colonialismo e dell'imperialismo sulla classe media americana. È un altro punto di vista dal quale approcciare lo sgretolamento del sogno americano come lo avevano visto scrittori quali Don DeLillo o Philip Roth che lo analizzavano attraverso la lente della bianchitudine.

Qui vediamo le mille sfumature del razzismo – che comporta sempre delle eccezioni – anche parlando fuori dai denti di politica: da Bush jr a Obama a Trump e la deriva conservatrice dell'America di oggi che è, a tutti gli effetti una Babilonia più che un melting pot culturale.

Varela descrive benissimo la spaccatura generazionale tra anziani e giovani, soffermandosi sulle emozioni. Ed è qui che dà il meglio di sé, mentre nei capitoli che espongono puramente delle teorie accademiche risulta fin troppo didascalico.

Lo scrittore gestisce bene un gran numero di personaggi facendoci entrare di volta in volta nelle loro storie. E ognuno è un compendio dei problemi che possono sorgere per via della solitudine, dell'isolamento e della malattia mentale.

Quest'ultima è racchiusa nella storia di Simone – la migliore amica di Andy – i cui sintomi, ravvisabili già nel padre, sono raccontati con sapienza e delicatezza.

Ci sono numerose scene di sesso ma sono trattate con dolcezza, come una parte indistinguibile della vita e della scoperta di sé.


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