VITA IN VENDITA

 

Yukio Mishima, Feltrinelli


Voto: 8.5 


Hanio è in un bar e sta leggendo il giornale ma alcune pagine gli cadono. Chinandosi a raccoglierle, vede uno scarafaggio sul pavimento; da quel momento tutti i caratteri si confondono diventando essi stessi scarafaggi e Hanio capisce che nulla ha un senso e che gli esseri umani sono un nulla. Allora decide di tentare il suicidio. Ma non ci riesce.

Per questo motivo mette un annuncio di “Vita in vendita”, nella speranza di morire per mano d'altri.

La cosa fa pensare ai moderni casi di cronaca che riportano di ragazzi che si mettono d'accordo su internet per tentare un suicidio collettivo, macandogli il coraggio di agire da soli.

Attraverso questo espediente, Mishima esplora vari generi narrativi che vanno dallo spionaggio, al pulp al gotico.

VITA IN VENDITA è un romanzo del 1968, uscito solo recentemente in Italia. Fa parte della produzione popolare – non “alta” - dell'autore.

I massimi scrittori giapponesi, infatti, erano soliti consegnare alle riviste libri a puntate di questo genere per garantirsi una facile entrata.

Ho trovato il romanzo un po' troppo episodico, anche se alla fine c'è una risoluzione che ricollega tutto. Per questo motivo do solo un 8 e mezzo, mentre lo stile si meriterebbe un 10.

Come in ogni buon romanzo nipponico, vi sono infatti numerose descrizioni della Natura e considerazioni filosofiche sulla vita: nonostante Hanio abbia messo l'annuncio sembra legato a questo mondo per ragioni di ordine morale. Spesso sostiene di non voler morire se non per sua stessa decisione e il finale rocambolesco dimostra questo suo attaccamento in maniera più profonda di quanto si possa pensare.

L'universo non è un cerchio perfetto, ma un insieme di forme che si mescolano a caso. E questo porta allo stordimento del protagonista, che vede la solitudine come sua unica alleata, ma questa sua condizione di indipendenza e isolamento sociale è anche una forma di debolezza, come in una famosa citazione di Pasolini.

Troviamo anche rimandi agli scrittori classici: se l'episodio del ragno sul filo richiama un celebre racconto di Akutagawa sull'Inferno, quello della vampira ricorda Edgar Allan Poe.

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