TASMANIA

 

Paolo Giordano, Einaudi


voto: 8


TASMANIA è un libro sul futuro, un futuro di crisi e terrore.

Il protagonista ha molti tratti in comune con l'autore: come Paolo Giordano è un fisico prestato alla scrittura che lavora per “Il Corriere” (ma si sa: è più facile parlare di ciò che si conosce).

Piuttosto ho trovato interessanti le dinamiche relazionali instaurate da “questo Paolo” con il resto dei personaggi. Ha una moglie, Lorenza, più grande di lui e con la quale non riesce ad avere figli anche se lei ne ha già uno da un matrimonio precedente; e un amico. Giulio, che invece combatte con l'ex moglie per l'affido del figlio.

In questo dualismo si crea una dicotomia che scatena tutta una serie di riflessioni profonde e ben scritte sul mondo contemporaneo. Come dice Giordano in un'intervista: «Non siamo esseri razionali. Tutti abbiamo paura di qualcosa.»

Il libro è una lucida cronaca degli avvenimenti che vanno dal 2015 al 2020, con i molteplici attentati che si sono susseguiti in Europa e soprattutto l'allarme per il cambiamento climatico.

Alcuni sostengono che parlare di questo argomento sia uno stratagemma per vendere, ma io penso che sia un modo per guardare in faccia la realtà senza retorica e anzi con un certo lirismo che denota una buona capacità di scrittura.

“Questo Paolo” fa infatti amicizia con un climatologo esperto di nuvole, Novelli, È proprio lui a parlare al protagonista della Tasmania come solo luogo in cui l'umanità potrebbe salvarsi dalla catastrofe. Ed ecco che allora l'isola australe diventa una metafora per la generica redenzione che noi tutti cerchiamo.

Lo scorrere della vicenda è inframezzato da capitoli riguardati le bombe di Hiroshima e Nagasaki – come un libro nel libro – perché “questo Paolo” sta scrivendo (o cercando di scrivere) un saggio sull'atomica, ma il progetto stenta a decollare. Rimane lì: ancora una volta come qualcosa a cui aggrapparsi, un qualcosa che resta in potenza.

Trovo che Giordano abbia guidato bene la narrazione, chiudendo il cerchio di tutte le micro-storie dei personaggi senza dire né troppo né troppo poco.

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