INFERNO

 



Yasukata Tsutsui, Atmosphere

VOTO: 7.5

Yasukata Tsusui è un personaggio particolare e uno scrittore eclettico. Voce principale del fantasy e della fantascienza giapponese, la sua produzione spazia dal romanzo al manga, con incursioni nel mondo musicale e nell'animazione (dal suo libro PAPRIKA è stato tratto un film anime).

INFERNO è del 2003 e si potrebbe definire un fantasy, sebbene sui generis.

Una serie di personaggi muoiono per varie ragioni e si ritrovano all'inferno: ma non è l'inferno buddhista, né l'inferno caldo, e nemmeno lo yomi shintoista.

Questo luogo è molto simile alla realtà e vi si può accedere anche in sogno, per questo si ha il dono dell'ubiquità e il corpo torna alle sue migliori condizioni terrene.

C'è infatti una continua compenetrazione tra i vari piani, in un modo che potremmo definire ironico.

All'interno di questo mondo vigono regole speciali: ad esempio una persona può capire i pensieri e il vissuto di un altra solo guardandola.

Mi aspettavo qualcosa di più fantasioso alla HAZBIN HOTEL, ma in questa realtà non ci sono diavoli. L'inferno, per come lo concepisce Tsutsui, è un luogo dove liberarsi delle proprie emozioni e degli attaccamenti terreni.

L'ho trovato un po' confusionario e ci sono cantilene e giochi di parole che inceppano la lettura.

A governare questa realtà eterna non c'è una centrale di comando (anche se viene vagheggiata da due dei protagonisti) e l'unica discriminante sembra essere il caso.

I filoni principali che noi seguiamo sono quelli riguardanti uno yakuza, un senzatetto, un anziano e due impiegati d'azienda, cosicché sembrerebbe che l'autore voglia riflettere sulla società giapponese contemporanea: sotto la gerarchizzazione della vita quotidiana gioca la forza di un destino altro che non è prevedibile.

Questo è un luogo dove tutto è possibile. Troviamo una città e un aeroporto e vediamo una scena molto simile alla serie LOST. Qui sembra sempre sera.

All'Inferno dovrebbero esserci solo coloro che commettono dei peccati, ma a volte questi sembrano talmente veniali da apparire insignificanti.


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