TERRENO COMUNE

 

 


Naomi Ishiguro, Einaudi

VOTO: 9.5 

TERRENO COMUNE è una bella storia di amicizia.

Stan e Charlie si conoscono in un parco comunale quando Stan ha tredici anni e Charlie sedici.

Ma vengono da due mondi diversi: Charlie infatti è un rom, un viaggiante, ed è cresciuto “un po' qua e un po' là”; mentre Stan è un bambino di periferia bullizato dai compagni di scuola.

Si ritrovano casualmente nove anni dopo a Londra. Stan sta finendo la magistrale in giornalismo e Charlie lavora – sottopagato – in un magazzino.

Il tema del libro, il liefmotiv è una frase in scozzese “Nae Passaran” che significa sia non farsi mettere i piedi in testa da chi ti dice dove devi stare e dove no; sia esserci per gli amici e le persone che ami. Ma la famiglia è davvero solo quella con cui si hanno legami di sangue o è possibile scegliersi una nuova comunità d'elezione?

A fasi alterne, Charlie e Stan ci sono sempre l'uno per l'altro e proprio questo incespicare del loro rapporto li rende personaggi umani e a tutto tondo, sempre molto coerenti a se stessi nella loro incostanza di fondo, nei loro dubbi.


TERRENO COMUNE è il primo romanzo della figlia di Kazuo Ishiguro, Naomi Ishiguro che aveva già scritto una meravigliosa raccolta di racconti intitolata VIE DI FUGA. La raccolta mi era piaciuta talmente tanto che ho voluto vedere come se la cavava l'autrice con una narrazione più ampia, e devo dire che ho chiuso davvero bene il mio 2022!

Inutile specificare che le ambientazioni sono sempre inglesi (la prima parte si svolge nel Surrey, la seconda a Londra) perché Kazuo Ishiguro si trasferì in Inghilterra quando aveva sei anni, quindi di giapponese ha solo il cognome.

Per questo libro, Naomi Ishiguro ha parlato con diverse famiglie rom conducendo delle ricerche sul tema e mi ha colpito la sensibilità con cui affronta certi argomenti.

Dopo aver finito il romanzo, ho preso dallo scaffale NOMADLAND di Jessica Bruder, un racconto inchiesta sui lavoratori itineranti negli Stati Uniti, dal quale è stato tratto anche l'omonimo film.

Mi è piaciuta molto anche la copertina che raffigura proprio un parco, un terreno che un tempo era di tutti, un posto dove sentirsi liberi.

Dopo NOMADLAND, il prossimo libro che leggerò sarà IL SOGNO DI RYOSUKE di Duran Sukegawa che, per trama e copertina, mi dà le stesse vibes.

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