SALE DI MARE E LACRIME

 



Gabriela Garcia, Harper Collins Italia

 VOTO: 8-


Cinque generazioni di donne tra Miami e Cuba.

Camagüey 1866, María Isabel lavora come arrotolatrice in una fabbrica di sigari e cede al fascino (solo intellettuale) di Antonio, che legge Victor Hugo agli operai, ma l'indipendenza dell'isola è alle porte e i tempi stanno per cambiare.

Antonio regala a María Isabel una traduzione di Notre Dame de Paris che verrà tramandata all'interno della famiglia per due secoli.

Cuba, 1959 un altro cambiamento è alle porte. Si respira aria di rivoluzione. Dolores è sposata con Daniel ma prenderà una decisione drastica che sua figlia Carmen ancora oggi – nel presente – non riesce a perdonarle. Per questo se n'è andata, emigrando a Miami grazie agli aiuti speciali garantiti dagli Stati Uniti.

Florida, anni Duemila, Carmen e Jeanette sono madre e figlia divise da un terribile segreto, un trauma che ha portato la ragazza sulla strada della dipendenza.

Durante un periodo di riabilitazione, Jeanette incontra Ana, una bambina salvadoreña la cui madre è stata portata via dall'Immigrazione, ma è giusto chiamare la polizia e gli assistenti sociali perché prendano anche lei?


Gabriela Garcia scrive un romanzo potente sulla nostalgia e sulla vita, intessendo le storie di tutti questi personaggi e di altri ancora; ringraziando gli amici americani e la sua famiglia cubana (e messicana). L'autrice mette in scena la tragedia degli ultimi, gli umili e gli invisibili del sistema.


Ho raccontato la trama in maniera lineare ma in realtà ho fatto un po' di fatica a seguire tutti i salti temporali che, nel libro, sono segnati dalla data a inizio capitolo. Questi frequenti passaggi da un piano all'altro e da una voce all'altra sono l'unica pecca di un libro altrimenti eccellente e scorrevole, pieno di colpi di scena.

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