PAESE INFINITO

 


Patricia Engel, Fazi Editore


VOTO: 8 -


I genitori di Talia, Elena e Mauro, sono arrivati negli Stati Uniti dalla Colombia.

Non con una di quelle storie tragiche di cui si sente parlare, ma con un visto turistico. Però lo hanno lasciato scadere e sono rimasti nel Paese aggiustandosi, cambiando spesso alloggio, facendo mille lavori, sempre divorati dalla nostalgia ma consapevoli che forse in fondo l'America aveva qualcosa in più da offrire.

Ma Mauro finisce coinvolto in una rissa e viene espulso. Elena ha dovuto separarsi da Talia ancora neonata perché con una bambina piccola non riusciva a trovare lavoro. E così la famiglia si trova ad essere spaccata a metà.

A Bogotá, Talia commette un reato e viene rinchiusa nel carcere minorile di minima sicurezza della provincia di Santander, ma scappa e intraprende un viaggio di alcuni giorni per tornare a casa da suo padre e dal biglietto aereo che l'aspetta: tra poco partirà per gli U.S.A.


PAESE INFINITO di Patricia Engel è un libro toccante che riflette in maniera profonda sul significato intrinseco di “radici”.

La storia è inframezzata da narrazioni mitologiche prese dalla cosmogonia colombiana e io – da antropologa – ho trovato queste parti affascinanti, proprio come se stessi leggendo un libro di leggende. E forse è questo che l'autrice ci vuole trasmettere: nonostante gli spostamenti – perché come recita una frase famosa in etnologia “Gli uomini non sono alberi e le culture non sono monoliti” a – i colombiani che oggi si trovano senza documenti al Nord restano i discendenti degli antichi Muisca. Dunque il "paese infinito" sono i nostri legami, il passato, la famiglia.

“Senza documenti” appunto: Elena e la sua figlia maggiore Karina vivono nel terrore di essere scoperte, ma ci sono dei capitoli scritti in prima persona dalla ragazza come se fosse lei l'autrice del romanzo, che forse è in parte autobiografico o è comunque un grido di denuncia contro una situazione che si vede anche troppo spesso non solo negli States, ma anche qui in Italia.


Dopo PAESE INFINITO ho voluto leggere una storia simile SALE DI MARE E LACRIME di Gabriela Garcia, che ha come protagonisti immigrati da Cuba e dal Salvador.

Dopodiché sposterò il mio focus, rimanendo nell'ambito di alterità, multiculturalismo e melting-pot americano: ho infatti intenzione di leggere ALTRI AMERICANI di Laila Lalami, che ha per protagonista un immigrato marocchino.


PAESE INFINITO è stato vincitore del Premio New American Voices nel 2021, finalista per la Andrew Carnegie Medal nel 2022 e al primo posto nella classifica dei dieci migliori libri dell'anno di Entertainment Weekly.


Bella la copertina proposta da Fazi Editore (simile all'originale) in cui si vede una famiglia divisa ai due lati di una strada.

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