IL SOGNO DI RYÔSUKE

 


Durian Sukegawa, Einaudi 

VOTO:7.5

IL SOGNO DI RYÔSUKE è un libro particolare.

Il protagonista sbarca sull'isola di Aburi, nel sud del Giappone, insieme ad altri due ragazzi allo sbando come lui.

Lo scopo iniziale è quello di fare dei lavori idrici sull'isola, ma Ryôsuke decide di fermarsi lì e perseguire il sogno del padre – morto suicida.

La sua intenzione è quella di allevare capre – che gli isolani chiamano “pinza” (il titolo originale è PINZA NO SHIMA, ossia L'ISOLA DELLE PINZA) – per produrre formaggio. Ma si deve scontrare con varie difficoltà, prima fra tutte le usanze dell'isola, dove le capre sono solo bestie da macello.

Il secondo romanzo di Durian Sukegawa tratta del significato dell'esistenza e di come a volte sia necessario arrivare ai confini del mondo per ritrovare se stessi.


Lo stile dell'autore – il cui nom de plume è un omaggio a Banana Yoshimoto – è lieve come solo i giapponesi sanno essere e, anche nelle scene più crude, mantiene un tratto poetico con bellissime descrizioni naturalistiche e rimandi precisi al mondo gastronomico.

D'altronde anche il suo primo libro – LE RICETTE DELLA SIGNORA TOKUE, dal quale è anche stato tratto un film - gravitava su questi stessi temi ed era permeato della medesima aura.

Ciò che mi ha un po' infastidito sono le ripetizioni di alcuni concetti, che forse però servivano a fissarli bene nella mente del lettore.

I personaggi sono ben caratterizzati ma forse un po' stereotipati, soprattutto considerando quelli secondari come il bullo del paese e il postino sempliciotto. Mi sono piaciuti invece i personaggi principali: i due ragazzi che lavorano con Ryôsuke, che agiscono sempre in modo coerente, e il signor Hashi, un amico di vecchia data dei genitori di Ryôsuke che aiuta il giovane nei tentativi di preparare il formaggio.

Si riflette anche sul fatto che non sia possibile sottrarsi alle brutture della vita, nemmeno scegliendo percorsi che all'apparenza sembrano alternativi o innocui: il ciclo di vita e morte è sempre presente in ogni cosa.


Bella la copertina che, con il suo minimalismo, dà un'idea del contenuto del libro.

Commenti

Post popolari in questo blog

CHE GUEVARA AVEVA UN GALLO

I GERANI DI BARCELLONA

TERRE SENZA DIO