ANATOMY - UNA STORIA D'AMORE

 



Dana Schwartz, Mondadori Oscar Vault

VOTO: 8

Edimburgo, 1817. Hazel, figlia di una nobildonna e di un Capitano di Marina, vuole diventare chirurgo, ma le viene impedito di frequentare i corsi.

Tuttavia stringe un patto col celebre dottor Beecham: se riuscirà a passare l'esame di abilitazione non solo potrà diventare sua assistente, ma le donne interessate all'anatomia saranno ammesse ai corsi.

Hazel si imbatte in Jack, un ragazzo dei bassifondi, e scopre che potrà esserle molto utile per via dello strano “lavoro” che svolge di notte.

In città poi, imperversa un'epidemia di peste ed Hazel mette su un piccolo ospedale nel suo castello, cosa che le consente di fare pratica. Ma i morti saranno tutti causati da questo morbo letale o c'è un assassino che se ne serve come copertura?


ANATOMY è il primo libro di una duologia e, sebbene abbia molti elementi in comune con la serie di Kerri Maniscalco dedicata a Audrey Rose Wardsworth, i fondamenti storici del romanzo sono molto meno precisi e più fantasiosi: non è esistito nessun chirurgo di nome William Beecham né una peste romana che colpì Edimburgo in quegli anni.


Nonostante queste libertà, ho apprezzato molto lo stile di scrittura di Dana Schwartz, trovandolo al contempo scorrevole e accurato nelle descrizioni, sia per quanto riguarda il panorama sia per abiti e interni (dato che Bernard, cugino di Hazel, è particolarmente vanesio).

Mi è piaciuto anche il modo in cui l'autrice tratteggia gli aspetti tipici della nobiltà, così vuota e frivola, incurante della povertà che la circonda (“Se hanno fame, perché non mangiano brioche?” si dice avesse commentato la regina Maria Antonietta davanti al popolo che chiedeva il pane). La scrittrice è anche curatrice del podcast ROYAL BLOOD e quindi suppongo che conosca le dinamiche dell'aristocrazia.


I personaggi sono ben caratterizzati e sfruttati al meglio. Anche la storia d'amore non risulta sdolcinata ed è del tipo meglio gestito secondo me, cioè lo slow-burn – ovvero che si sviluppa lentamente nel corso del romanzo.

Il mistero delle morti nella Città Vecchia viene svelato solo alla fine grazie a una scena epocale nella sua truculenza ma tutto il libro è punteggiato di momenti piuttosto crudi . Il colpevole era facilmente identificabile ma non il movente, che colpisce per la sua ingegnosità.

Per me che sono portata ai finali tragici, anche la conclusione è stata inaspettata.


Come sempre, molto bella l'edizione con la copertina uguale a quella americana e interni con una bella riproduzione anatomica di organi e ossa umane. Peccato che la Oscar Vault non abbia fatto le pagine con bordatura colorata, altrimenti sarebbe stata una pubblicazione esteticamente al top!




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