LA NOTTE ARRIVA SEMPRE
Willy Vlautin, Jimenez Edizioni
VOTO: 8 +
In LA NOTTE ARRIVA SEMPRE, Willy Vlautin racconta il disagio dell'America contemporanea che ha perso il suo sogno, divorata viva da un consumismo sfrenato, senza senso e senza fondo.
Ci troviamo a Portland nel nostro presente storico: la bolla delle carte di credito / debito ha lasciato dietro di sé un divario economico incolmabile. Una grossa fetta di popolazione vive al limite della povertà in case fatiscenti, facendo due lavori per sbarcare il lunario mentre la città è in crescita come un mostro tentacolare e sorgono ovunque nuovi palazzi e negozi per la gente ricca.
La protagonista del romanzo è una di questi emarginati socio-economici: Lynette vive con sua madre e un fratello mentalmente disabile e lavora sodo per comprare la casa dove abitano, una catapecchia coi muri scrostati vicino alla superstrada. Sa che non è un granché ma è l'unica sistemazione che possono permettersi.
Per recuperare i soldi necessari a versare la caparra, Lynette gira su una vecchia macchina con l'accensione difettosa per tutta la notte, finendo in un mare di guai con personaggi dalla moralità grigia. E lei stessa non è limpida.
Attraverso la tecnica del flash-back e dei lunghi dialoghi (che a volte appaiono un po' ridondanti ) apprendiamo degli stralci del passato di Lynette e conosciamo la sua fragilità emotiva che la porta persino a prostituirsi, nel più completo disprezzo di se stessa.
La madre – Doreen – è una figura più difficile da inquadrare: io da figlia ho empatizzato maggiormente con Lynette dispiacendomi per il fatto che i suoi problemi le fossero continuamente rinfacciati da tutti; ma quando ho passato il libro a mia madre, lei ha subito preso le parti di Doreen anche se io a pelle l'ho trovato una donna orribile (sempre davanti alla TV con una brutta coperta termica e una sigaretta): in realtà probabilmente si tratta solo dell'ottima descrizione di una persona vinta e pronta ad arrendersi.
Non deve essere facile avere una figlia che dà un sacco di preoccupazioni e un altro figlio disabile, che va accompagnato costantemente in tutto.
Il rapporto tra Lynette e suo fratello Kenny è molto dolce e per questo il lettore spera fino alla fine in un finale diverso ma … questo è un libro da mai una gioia!
Comunque Vlautin gestisce benissimo la presenza di un personaggio minorato psichico e orchestra una serie di eventi che, nell'arco di una notte, portano la protagonista a racimolare quasi centomila dollari.
I momenti dell'infanzia, i rari weekend trascorsi col nonno che a un certo punto vengono rievocati, sembrano l'unico sprazzo di serenità. Anche le future relazioni di Lynette hanno qualcosa di tossico, sbagliato nelle fondamenta e sono destinate a diventare tragiche ferite, ben rappresentate a livello metaforico dai tagli sulla schiena che lei si procura cadendo accidentalmente sul vetro. Ho aggiunto per chiarezza quell'avverbio perché penso che l'autore non abbia voluto o saputo aggiungere l'autolesionismo fisico a un quadro di totale svilimento.
In questo senso, LA NOTTE ARRIVA SEMPRE mi ha ricordato un po' ATTI DI SOTTOMISSIONE della scrittrice irlandese Megan Nolan finalista del Premio Strega Europeo.
Il romanzo di Vlautin è una sofferta elegia per la “casa” non tanto come fisicità concreta quanto come concetto astratto, tant'è vero che l'autore e musicista cresciuto in Nevada lascia alla fine un ringraziamento speciale alla città di Portland per aver in qualche modo cambiato la sua vita.
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