COME FIORI NELLA POLVERE

 




Khalil Gibran, Piemme

COME FIORI NELLA POLVERE è un libro che raccoglie racconti e pensieri dello scrittore e pittore libanese naturalizzato statunitense Khalil Gibran. In quasi tutti i brani, le donne – che sono appunto i “fiori nella polvere” del titolo – sono figure centrali.

È opportuno richiamare la cittadinanza americana dell'autore perché il primo racconto, intitolato MARTA AL-BANIA in cui la donna dice che la Morte è il suo sposo, ricorda molto i bellissimi versi di Emily Dickinson nella poesia LIFE HAD STOOD – A LOADED GUN, in cui la poetessa scrive: “Il mio Padrone è venuto – conosciuto – /

E mi ha portato via

Gibran parla spesso di amori disperati, come nel racconto IL GIACIGLIO DELLA SPOSA. Probabilmente le storie sono la sublimazione del suo amore platonico (seppur corrisposto) con Mary Haskell, sua mecenate a New York per quanto riguarda sia l'attività artistica che quella letteraria; amore al quale il traduttore Hafez Haidar dedica una poesia originale. Per altro ne IL GIACIGLIO l'ambientazione è piuttosto interessante perché si svolge durante un banchetto di nozze e tutti gli invitati sono ubriachi (ricordiamoci che Gibran viene da una famiglia cristiano-maronita e non musulmana.)

Il richiamo alla poesia americana si trova anche in LA VEDOVA E SUO FIGLIO , in cui una nevicata crea una pagina bianca: questo fa pensare alla famosa poesia di Robert Frost STOPPING BY WOODS IN A SNOWY EVENING, ma anche in qualche modo ad un haiku giapponese:Com'è soave l'amore / quando è sincero da entrambe le parti: / È un'airone bianco sulla neve: / L'occhio non lo separa” .

Molti frammenti sono dedicati quest'idea pervasiva di Natura benigna (LA PREGHIERA, LA NATURA E IL MIO CUORE).


La seconda parte del libro raccoglie la corrispondenza con Mary Haskell e comprende anche stralci del diario di lei. Dalle lettere traspare l'amore che univa i due, ma le pagine sono punteggiate anche da frammenti dell'attualità che va dal 1912 al 1929: un periodo drammatico per il Nord Africa prima e per l'Europa poi.

Cambiando scenario, possiamo fare un paragone con un'altra importante voce della letteratura araba, ossia l'algerino Yasmina Khadra che, con il suo LE RONDINI DI KABUL, ci porta in una città sventrata dalla guerra (si parla guerra coi russo e della successiva presenza talebana, non di quella americana, poiché il romanzo di Khadra è ambientato nel 1998). Tuttavia si può vedere un'assonanza tra l'analogia tra la figura femminile e i fiori calpestati e l'operazione che l'autore maghrebino mette in essere descrivendo le ragazze come rondini intrappolate.


COME FIORI NELLA POLVERE fa scoprire al lettore l'acutezza della mente poliedrica di Gibran, scrittore, aforista, poeta e pittore che, per sua stessa ammissione, era stato ispirato soprattutto da Shakespeare. Una volta conclusa la lettura, viene voglia di andare su internet a cercare le immagini dei quadri, scoprendo così una plasticità romantica vicina ai disegni di William Blake.


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