niños

 



Trovo molto coraggiosa, giusta e onesta l’iniziativa di María José Ferrada e María Elena Valdez di parlare dei trentaquattro bambini scomparsi in Cile, durante la dittatura di Pinochet. Si tratta di poesie accompagnate da piccoli disegni . Le parole sono semplici e immediate come possono esserlo quelle di un ragazzino, ma ho trovato numerosi rimandi (probabilmente partoriti più dalla mia mente operosa che da reali collegamenti). Il primo brano ad esempio - dedicato a Soledad - mi ha fatto venire in mente il libro KLARA E IL SOLE  dell’autore giapponese Kazuo Ishiguro; come quello dedicato a Samuel che “se n’è andato per seguire il percorso del sole”. Purtroppo qui manca il senso salvifico che si trova nel romanzo nipponico. Ci sono doppi sensi amari come “c’è un cielo in ogni bicchiere”, che può essere inteso per il bene o per il male , Certo la Ferrada voleva dare qui un’accezione positiva perché il disegno che correla il testo è una balena che nuota al contrario: un’illustrazione che mi ha ricordato lo splendido  ...E L’OCEANO ERA IL NOSTRO CIELO, libro illustrato in cui Patrick Ness rivisitava la storia di Moby Dick dal punto di vista del cetaceo. 

Sulla stessa falsa riga  possiamo citare anche il corto di animazione cinese in cui dei topolini guardavano il riflesso della luna in un pozzo ma, come dice la scheda informativa del libro sul sito di Edicola Ediciones, NIÑOS è soprattutto un libro della memoria, pensato per tutti i piccoli strappati alle loro famiglie e dedicato in particolar modo a Pablo Athanasiu creduto morto ma invece ritrovato in vita nel 2013. É un libro che serve a non dimenticare e allora, parlando di pozzi, vorrei citare qui anche la canzone  ANDREA di Fabrizio de Andrè, che si riferiva ad un’altra guerra più “nostrana”. 

Si sente anche la cupa paura che ha la sua matrice in IT di Stephen King, quando l'autrice parla di una barchetta di carta che corre in una canalina.

Diversi passi sono più solari e riservati agli amici immaginari, che qui sono come gli orsi o i pupazzi nei programmi per bambini. Ci sono le stelle nel cielo e le luci fuori che si accendono o si spengono come in un brano de IL PICCOLO PRINCIPE o in quadro di Hopper.  

Il tentativo didattico di far arrivare i fatti del 1973 ai più piccoli non è il primo. Era già capito con un libro che era stato presentato quando il Cile era stato ospite del Salone del Libro a Torino nel 2013,  ma non ricordo né il titolo né l’autore (sorry!).

Mentre la scrittura della Ferrada richiama la poesia in prosa di Elizabeth Acevedo piuttosto che le poesie distiche di  Rupi Kaur - che sono dichiaratamente e visibilmente per un pubblico adulto - il disegno della Valdez riecheggia SMALL IN THE CITY di Sydney Smith, splendido silent book che ho recensito qualche tempo fa.


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