CONFESSIONI DI UNA RAGAZZA INVISIBILE E RDRAMMI VARI

 Thalita Rebouca, DeAgostini 


VOTO 7 - 

CONFESSIONI DI UNA RAGAZZA INVISIBILE E DRAMMI VARI è un libro di genere teen, rivolto quindi ai ragazzi nella prima adolescenza. Thalita Rebouça è una vera stella di questo genere ed ha firmato diverse serie per ragazzi brasiliane come FALA SÉRIO, MÃE! che è diventato un vero e proprio brand con vari seguiti. CONFESSIONI è caratterizzato da un linguaggio giovanile (anche se l'autrice ha 47 anni: si riconosce forse nel personaggio di Romildo, lo psicologo?).

Devo aprire una parentesi sull'originalità dei nomi brasiliani, a partire da quello della protagonista, Teanira detta Tetê, unione di Tércio e Djanira.

La storia è a tratti un po' banale e didascalica: si parte con una seduta dallo psicologo ma poi il tema – che sarebbe stato interessante se sviluppato come “disturbo” - viene presto accantonato e l'autrice passa ad usare l'espediente del narratore interno, cioè la protagonista che scrive la sua stessa storia, la scrittrice racconta le vicende di una ragazza di quindici anni poco popolare, bruttina e cicciottella che trova amici e l'amore. E a proposito del sovrappeso, nel testo sono incorporate vere e proprie ricette, ricordando la tradizione della letteratura luso-americana che parte da Amado ( e poi sua figlia Paloma).

Gli intrighi nel frattempo sono piuttosto interessanti da svelare – anche se si resta in ambito scolastico / sentimentale. Sembra di leggere il classico shôjo manga per ragazzine. Lei chiaramente si innamora del belloccio della scuola che fa errori di grammatica (ma, come recita un meme su internet "Of you wanna be my lover... i puntini di sospensione sono tre non due, non diecimila. TRE!), ma lui è fidanzato con la più popolare, che è la tipica arpia.

Nella trama nulla di nuovo e lo stile è portato volutamente a livelli molto colloquiali, ma ci sono alcuni passaggi davvero buoni che fanno intuire una preparazione letteraria più alta (“... triste per il mio futuro incerto. Ma esiste un futuro certo?”, oppure “Erano pazzi. Ma quale famiglia non lo è?”)

Senza tirare in ballo il famoso incipit di ANNA KARENINA che recita: “Tutte le famiglie felici si somigliano, ogni famiglia infelice è invece infelice a modo suo”, qui il tema della famiglia è molto approfondito. Il padre di Tetê perde il lavoro e sono tutti costretti a trasferirsi a casa dei nonni a Copacabana (Rio de Janeiro), mentre Davi vive da sempre coi suoi nonni perché i genitori sono morti quando lui e il fratello erano piccoli.

L'importanza degli anziani e del tempo che possiamo passare con loro è centrale nel libro, anche se la protagonista scopre che esiste anche una sorta di bullismo famigliare quando Djanira – la nonna – si mette a sparlare con le sue amiche e cerca di convincere la nipote ad entrare nel gruppetto dei popolari; ma come dice Zeca – il ragazzo gay della classe, amico e fashion stylist personale di Tête – in qualche modo loro sono tutti "spettacolari" Citando Kurt Cobain “They laugh at me 'cause I'm different, but I laugh at them 'cause they are all the same”, quindi sì, il principio è di per sé valido ma come ho detto, la scrittura della Rebouça tende ad evidenziarlo in modo troppo enfatico.

La protagonista ad esempio è fin troppo sbadata e goffa e a volte pronuncia delle frasi davvero improponibili, come quella sulla depilazione (mi domando chi si presenterebbe a qualcuno parlando come prima cosa dei propri peli corporei!) 

E qui in alcuni passaggi, ho ritrovato la ALICE di Carroll che “spesso si dava buoni consigli ma raramente li seguiva”.

Il punto focale del libro è quindi l'accettarsi per quel che si è, cercando comunque di migliorarsi. Anche Zeca ha avuto delle traversie psicologiche per via della sua sessualità ma alla fine decide di non sprecare tempo per di piacere agli altri (cosa che si vede molto meglio nel film Netflix)

Parlando del film, rimane abbastanza fedele al romanzo, diminuendo un po' il numero dei personaggi ma restando aderente alle intenzioni anzi, la scena della festa a tema anni Sessanta (invece che a tema calcistico) mi sembra riuscita meglio nella pellicola che sulla carta. La caraterizzazione è piuttosto scarsa nel libro e lascia quindi ampia libertà di movimento  a parte per la protagonista (che io avrei scelto più evidentemente  più "brutta" di Klara Castanho perché viene più volte definita "un vero disastro"): ad esempio Davi - il migliore amico nerd di Tête - io lo immaginavo un po' come Oakes Fegley nel film de IL CARDELLINO  ma effettivamente è più giusto che sia un mulatto, rispecchiando la diversità etnico-cromatica del Brasile.


La Rebouça suggerisce anche una colonna sonora, che mescola successi giovanili internazionali alla musica brasiliana più conosciuta, ma ovviamente questo aspetto non è stato mantenuto nel film per questioni di diritti.

Quel che veramente mi ha dato fastidio è che non ci sia un vero cattivo: tutti alla fine hanno avuto le loro ragioni per agire in modo contorto, sbagliato e vendicativo, e vengono perdonati dalla magnanima Teanira.


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