LADY CHEVY

 





John Woods, NN Editore


VOTO: 10+

LADY CHEVY è un fogotìrante, bellissimo romanzo d'esordio; denso e ricco di tematiche difficili. In primo luogo l'inquinamento dell'acqua mediante il fracking, ovvero la "fratturazione", che immette sostanze chimiche nel terreno. l'argomento era già stato trattato egregiamente in PROMISED LAND di Gus Van Sant, ma mentre nel film i personaggi erano divisi chiaramente tra "buoni" e "cattivi", i protagonisti sono tutti, indistintamente, grigi e senza morale. La nostra Chevy, chiamata così per le dimensioni imponenti del suo posteriore, cresce con un'eredità difficile di razzismo, orgoglio bianco e armi.

 Il libro si svolge in Ohio e John Woods descrive in maniera spietata l'America ancestrale profonda, quella che di solito si tiene lontana dai riflettori e che finisce in TV solo quando capita uno school shooting

In sordina, e con una sconvolgente normalità, viene affrontato anche lo scottante tema dell'obesità nella società statunitense contemporanea: il peso di Amy / Chevy è vissuto da tutti come una cosa normale e, a parte qualche sporadico episodio di bullismo, nessuno pare farci troppo caso. La ragazza vive la sua vita normalmente innamorandosi e avendo persino qualche timida esperienza con un ragazzo.

Lo stile di Woods è forte, crudo ed estremamente visivo (tanto da costringermi a saltare alcune parti) e arriva a toccare vette molto alte, specie nella descrizione psicologica dei protagonisti.

I genitori di Amy sono legati economicamente alla compagnia di estrazione ma sono anche dilaniati dal senso di colpa perché il figlio piì piccolo è ritardato e ha continue crisi epilettiche, forse proprio a causa dell'acqua contaminata 

NN Editore si conferma un'ottima casa editrice, capace di scovare le perle di una letteratura americana per certi versi ipertrofica.

All'inizio dell'anno avevo dato un voto molto alto ad un altro libro NN: RIFLESSO DEL PASSATO di Dan Chaon, che ha alcuni punti in comune con LADY CHEVY, sia per lo stile disincantato ed estremamente realistico, sia per la volontà di rappresentare l'America dei negletti, un po' nello stesso modo malinconico ma brutale che vediamo nella serie OZARK.


Commenti

Post popolari in questo blog

CHE GUEVARA AVEVA UN GALLO

I GERANI DI BARCELLONA

TERRE SENZA DIO