LA SCIMMIA DELL'ASSASSINO

 


Jakob Wegelius, Iperboerea

VOTO: 8

LA SCIMMIA DELL’ASSASSINO è un libro molto difficile da classificare (e quindi da recensire). È la seconda avventura della gorilla Sally Jones, una primate intelligentissimo a cui manca solo l’uso della parola. Wegelius aveva inventato il suo personaggio per un bellissimo libro illustrato (edito in Italia per Orecchio Acerbo), intitolato LA LEGGENDA DI SALLY JONES. Sin da quell’albo, si sentivano gli echi di Jules Verne, ma è in LA SCIMMIA DELL’ASSASSINO che Wegelius riesce a caratterizzare bene Sally Jones rendendola una protagonista a tutto tondo. La bravura dell’autore sta nel giostrare un personaggio muto ma molto espressivo, vivo e pieno di sfumature.

Anche i comprimari della storia sono molto interessanti e credibili, in primis Ana Molina – cantante di fado – e Luigi Fidardo: grazie a loro Sally Jones cresce nelle sue esperienze e abilità passando da macchinista di bordo sul battello del Capo a costruttrice di fisarmoniche, fino a incontrare il Sultano del Bhapur e diventare pilota di aerei. C’è qualcosa di magico e poetico in questa parabola, qualcosa che ricorda Antoine de Saint-Èxupery. Siamo nei primi del Novecento e il volo è ancora avvolto in un aura di romantico eroismo, ma è l’idea stessa del viaggio a fare da cardine nel libro: prima Lisbona – città impregnata di saudade – e poi l’India misteriosa. Si potrebbe tirare in ballo Salgari, ma la scrittura di Wegelius è più “piena”, colta e cesellata. Sarebbe facile citare Verne, ma l’accostamento che mi viene in mente è con LE AVVENTURE DI WASHINTON BLACK di Esi Edugyan, un altro romanzo che si colloca in quell’interlinea dedicata al “fanciullino” che è in tutti noi ormai adulti.

Difficile dare LA SCIMMIA DELL’ASSASSINO in mano ad un bambino: i termini complicati e la lunghezza spaventano i ragazzini di oggi; ma è un libro perfetto per chi vuole ritrovare il sapore dell’avventura.

Stupende le illustrazioni curate dallo stesso Wegelius, che conserva la patina raffinata delle incisioni ottocentesche. All’inizio, tutti i personaggi ci sono presentati con un ritratto, poi ci sono i disegni al principio di ogni capitolo.

La storia si sviluppa in modo avvincente come un vero e proprio giallo: il Capo viene accusato dell’omicidio di Alfonso Morro, ma l’uomo è veramente morto? Starà a Sally Jones – ATTENZIONE: è un nome unico, non nome e cognome! – scoprire la verità arrivando dall’altra parte del mondo e ritorno.

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