GIDEON LA NONA

 


Tamsyn Muir, Mondadori Oscar Vault

VOTO 9

L’Imperatore, il Necrore Supremo,  il sovrano diventato Dio e il Dio diventato sovrano, ha bisogno di necromanti che guidino la gilda della Prima Casa. Per questo convoca gli eredi delle Nove Case e i loro paladini sfidandoli con delle enigmatiche prove. Ogni vittoria dà diritto ad una chiave per accedere a un laboratorio segreto, fino a diventare necromanti completi, i cosiddetti otto Littori. Ma qual è il sacrificio che si cela dietro a questa ascensione?


In questo mondo spaziale c’è poco di fantascientifico (a parte le navette) e molto di decadente e gotico. Ad avere il potere sono i necromanti, ognuno specializzato in una diversa disciplina basata sull’utilizzo della thanergia (o “energia della morte”), che è l’esatto opposto del ki orientale.

Il cast di personaggi è molto ricco e non tutti sono sviluppati bene. Ci si concentra soprattutto su Harrow, Reverenda Figlia della Nona Casa, e su Gideon, la sua paladina “in prestito” - dato che non ha avuto un vero addestramento in tal senso.

Gideon è veramente cool: con i capelli rossi, la maschera rituale da teschio dipinta in viso, è sboccata e lesbica. È il perfetto prototipo della protagonista grimdark. Tamsyn Muir si inserisce perfettamente nella rinascita fantasy di stampo antipodiano che vede come maggior esponente Mr. Jay Kristoff. Lo stile di scrittura è coinvolgente e tocca vette molto alte, fino a coniare un lemma epico (“Una carne, una fine) che gareggia con quelli dello stesso Kristoff. Parolacce, violenza e scene pulp sono dosate sapientemente, e soprattutto queste ultime sono magistrali. I duelli tra paladini o tra necromanti sono avvincenti e dinamici, specie lo scontro finale che è davvero avvincente sia per il ritmo sia per le trovate sceniche, con i numerosissimi “costrutti ossei” in campo.

L’unica pecca – come ho detto – è la difformità nell’approfondimento dei personaggi, ma ci sta essendo questo il primo libro di una trilogia. Scopriamo alcuni segreti della Nona Casa e ci viene data un’idea del culto nato nella fortezza di Drearburh, sede del Sepolcro Sigillato: un culto rituale, stratificato e affescinante. Incontriamo gli eredi delle altre Case, protagonisti di una battaglia fratricida che porta a una serie di efferati omicidi. Ma è davvero così o c’è un entità che infesta la Prima Casa, la casa di Canaan? Escludendo Gideon e Harrow, i personaggi più interessanti sono Dulcinea Septimus, erede malata della Settima Casa (con un nome che rimanda a qualcosa di dolce, etereo e onirico) e Silas Octakiseron, dell’Ottava, specializzato in una particolare tecnica detta “sifonaggio” che consiste nel risucchiare l’energia dell’anima del suo paladino come se si trattasse di una sorta di batteria.

Il rapporto tra Gideon Nav (detta “Griddle”, cioè “piastra”) e la sua necromante, Harrowhark Nonagesimus (abbreviato in Harrow) è molto complesso e il lento processo di cambiamento della loro relazione è gestito bene. Gideon si sente rifiutata nella Nona Casa (il perché lo scopriremo solo per gradi) e cerca continuamente di fuggire, ma poi qualcosa scatta in lei fino a trasformarla in un’autentica paladina.

Vista la conclusione di questo volume, è lecito pensare che in futuro ci verranno spiegati meglio gli eventi pregressi.

Non vedevo l’ora di leggere il seguito della storia e quindi mi sono già procurata l’e-book del secondo volume HARROW THE NINTH, che evidentemente sarà incentrato sulla necromante della Nona.


Come sempre, Oscar Vault ci ha abituato a edizioni spettacolari: GIDEON LA NONA presenta le pagine bordate di nero e una serie di teschi neri a segnare i capitoli, ovvero amore a prima vista!

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