LA CASA SUL LAGO





 David James Poissant, NN Editore


VOTO: 9.5

LA CASA SUL LAGO è il primo romanzo lungo di David James Poissant dopo il libro di racconti IL PARADISO DEGLI ANIMALI (edito in Italia sempre per NN EDITORE) e la traduttrice Gioia Guerzoni rimarca il fatto che l’autore non presenta personaggi “simpatici”. Per me non è così: i personaggi di Poissant sono veri, profondamente umani, sensibili, e proprio per questo sembrano sbagliati. Sì, commettono errori ma poi si rialzano.

Il fulcro di tutto è la famiglia, da cui si dipanano i temi collaterali: omosessualità, sesso, aborto, tradimento, perdita …

Gli Starling sono una famiglia del ceto medio americano: il marito (Richard) professore matematico, la moglie (Lisa) ornitologa. I figli sono a un gradino più basso del successo, sono “perduti, amati, dispersi”, sono incasinati perché stanno troppo nella loro testa– e per questo sentono di essere una delusione per i genitori. Thad è un poeta, è gay e soffre di depressione a attacchi psicotici, placati con farmaci e marijuana; Michael vende scarpe in un centro commerciale e beve. Il ragazzo di Thad, un pittore affermato in preda al blocco creativo, è dipendente dal sesso.

L’ambientazione è bellissima, perfetta per i tre vertici stilistico-concettuali tra cui si muove l’autore: pittura, poesia e osservazione ornitologica. Siamo in North Carolina (uno scenario che ricorda un po' i libri di Richard Ford): gli Starling si sono creati da soli la loro fortuna, sono arrivati in alto ma non abbastanza da ambire a vacanze in località chic come gli Hamptons o Martha’s Vineyard.

Starling” vuol dire “storno”, uccelli che, a detta di Lisa, sono terribili: invadenti, non nativi, distruggono le fattorie, ma si raggruppano in volo in formazioni bellissime. Come accadeva in PERSON OF INTEREST in cui tutti gli pseudonimi del protagonista sono nomi di uccelli, l’elemento ornitologico è molto importante e il linguaggio settoriale è molto preciso e ricercato – e qui bisogna fare un applauso alla traduttrice che si è destreggiata tra termini specifici e giochi di parole poetici (uno, quello su “Greenland” e “Iceland”, è andato perso ma non è mai possibile passare perfettamente da una lingua all’altra) .

Il punto di forza sono i personaggi, l’indagine psicologica che ne fa Poissant: Richard e Lisa che sono passati per le difficoltà di un matrimonio e hanno visto la giovinezza declinare; i ragazzi – ormai diventati uomini senza nemmeno accorgersene – vivono la paura di non essere all’altezza … e poi la risposta, che è quella che danno i Pearl Jam nella canzone ALRIGHT: “It’s alright to say no / Be a disappointment in your own home”. Tutti nella famiglia Starling hanno bisogno d’amore, un amore incondizionato, perché nessuno è bravo ad esprimere i propri sentimenti.

Per tematiche e stile, David James Poissant ricorda molto Michael Cunningham, specie per l'omosessualità e l’uso di droghe presentati non in ambienti degradati, ma nel ceto medio americano. Dunque l’ambientazione è diversa da quella proposta in LA CASA SULL’ACQUA di Penelope Fitzgerald o SUTTREE di Cornac McCarthy perché qui non si parla di ultimi ed emarginati. Poissant descrive benissimo la condizione odierna di precariato, incertezza e insoddisfazione – sia economica che affettiva – a confronto con la situazione del passato,un passato in parte nostalgico e idealizzato: la casa sul lago, messa in vendita, non è nemmeno una vera casa, ma una roulotte riconvertita, un luogo che rappresenta una promessa.

Coraggiosamente, l’autore parla anche in maniera esplicita della crisi finanziaria e della politica attuale.

LA CASA SUL LAGO è un libro potente, sul dolore e la poesia della vita quotidiana

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