UNA DONNA QUASI PERFETTA



Madeleine St. John, Garzanti

VOTO: 8.5

UNA DONNA QUASI PERFETTA è il secondo romanzo di Madeleine St. John, pubblicato nel 1996. L’ autrice, che ha iniziato la sua carriera letteraria a cinquant’anni, dopo aver lavorato in una libreria e l’arrivo tardivo alla scena letteraria le ha consentito di affinare una raffinatezza leggera.
Se nel suo primo libro LE SIGNORE IN NERO (pubblicato in Italia sempre da Garzanti) la St. John descriveva l’Australia dove è nata e che ha lasciato, nel secondo sposta lo sguardo a Londra. E la città è una protagonista viva del libro: è un luogo vivace fatto di locali, pranzi e di quella luce pura e chiara che compare nel titolo originale del libro (A CLEAR PURE LIGHT). Ci si trova immersi in un piacevole scorre di panorami e situazioni, paragonabili a un film con Hugh Grant (ma forse l’associazione mi viene dal fatto che con questo libro si apre la TRILOGIA DI NOTTING HILL).
Lo spostamento di visuale dall’Australia all’Inghilterra ricorda un’altra importante autrice degli Antipodi, ossia Elizabeth Von Arnim che ha sempre prediletto ambientazioni europee. In particolare, il suo romanzo VERA presenta numerosi punti di contatto con A CLEAR PURE LIGHT: per l’atmosfera britannica – di cui si nota soprattutto la luce -, per i richiami alla Francia come luogo incantato e ricercato, per l’introspezione psicologica della protagonista. Si fa poi esplicito riferimento ad alcuni autori inglesi – come ad esempio Evelyn Waugh e il suo UNA MANCIATA DI POLVERE – per quanto riguarda il tema dell’adulterio.
La “donna quasi perfetta” nominata nel titolo scelto nell’edizione italiana è Flora moglie di Simon, un uomo è combattuto tra la famiglia e l’amante – Gillian – che giorno dopo giorno sente di amare sempre di più. Non è possibile tagliare i ponti perché Flora e i bambini non rappresentano il passato, ma un punto ben saldo nel presente. D’altronde Gillian insiste nel voler mantenere la propria autonomia. È possibile amare due donne; avere due vite? L’interrogativo che tormenta Simon genera una serie di bellissime riflessioni sull’amore.
In questa dinamica a tre si inserisce poi Lydia, un’amica di Flora, che non è molto simpatica a Simon e vive un'esistenza piuttosto obliqua e hippie in un appartamentino fatiscente di periferia.
Assistiamo a una doppia crisi: quella di Simon – preso tra due fuochi – e quella di Flora che, pur non sospettando nulla, forse subodora qualcosa e, iniziando a sentirsi inadeguata, cerca conforto in una fede che credeva perduta.
La St. John caratterizza splendidamente i personaggi femminili e vivacizza la scrittura con dialoghi freschi e naturali, un’acuta descrizione sociale che le deriva da Jane Austen e un’ottima descrizione dei luoghi.
Oltre al quartetto principale, la scrittrice ci presenta tanti altri personaggi minori: i figli di Simon e Flora (Janey di 13 anni, che sta entrando nell’adolescenza; Nell di 9 anni; Thomas di 5 anni, ancora innocente e spontaneo), e alcuni colleghi di lavoro di Simon, impegnati nella stesura di una sceneggiatura per una serie sui Lloyd’s. Questa è stata la parte più difficile da seguire perché non conosco le vicende alle quali si fa riferimento.
In conclusione, UNA DONNA QUASI PERFETTA è un libro intelligente ed elegante, che mi sento di consigliare.

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