KABANERI OF THE IRON FORTRESS
KABANERI
OF THE IRON FORTRESS è uno degli anime più interessanti che mi
sia capitato di vedere negli ultimi tempi. Lo dico per l’incredibile
originalità della trama che unisce elementi steampunk, a elementi
storici dell’Epoca Edo e creature non-morte simili a zombi.
Ci
troviamo infatti in Giappone, in un’Epoca Edo alternativa. Da una
decina di anni la nazione è stata invasa da una sorta di zombi
chiamati kabane. Tutte le risaie sono state distrutte e gli
umani vivono all’interno di villaggi fortificati (forse
per questo particolare, su Animeclick,
l’anime viene accostato a L’ATTACCO
DEI GIGANTI, anche se in quel caso
l’ambientazione non è steampunk ma medievaleggiante). Le cittadine
sono collegate tra loro da treni a
vapore che vanno da una stazione all’altra. In questo mondo però
esistono anche i kabaneri, persone che sono state morse dai
kabane ma sono riuscite a fermare l’infezione, restando in
parte umane. La loro condizione li trasforma in guerrieri fortissimi,
capaci di uccidere i kabane. Sul Kôtesujô,
il treno sul quale si svolge la storia, ci sono due di questi
guerrieri: Ikoma e Mumei. Ikoma è uno dei fabbri addetto alla
manutenzione della locomotiva
ed è il classico
ragazzo studioso, capace di creare nuove armi che perforano lo
strato di ferro intorno al cuore dei nemici che, di volta in volta,
attaccano la ferrovia e i villaggi. Mumei invece è una ragazza con
un tragico passato che è stata traformata in kabaneri
per diventare più forte. Gli episodi si snodano di stazione in
stazione come quadri svincolati tra loro. Lo scopo ultimo del viaggio
del Kôtetsujô ( che letteralmente
significa “fortezza di ferro”) è
arrivare all’agglomerato chiamato Kongokaku, il
Distretto del Diamante o Distretto Indistruttibile, dove alloggia lo
Shôgun. Gli abitanti del Kôtetsujô, guidati
da Lady Ayame, trovano sulla loro strada Biba, un samurai figlio
dello Shôgun in carica, che odia a morte suo padre. Biba (doppiato
dal bravissimo Mamoru Miyano) ha cresciuto Mumei, dandole il nome che
ora porta e che significa “Senza Nome”. A dispetto di quanto si
potrebbe pensare basandosi su questo appellativo, Mumei
non è un personaggio piatto e incolore, ma
è frizzante vivace e carina (al punto da
essere qualche volta oggetto di inquadrature moe).
Nel corso della storia passerà da guerriera spietata a ragazzina
comune, grazie all’amicizia con Ikoma e
al rapporto famigliare che instaura con i passeggeri del treno.
Mumei
e Ikoma non sono gli unici a combattere, anche se sono certamente i
più forti. A proteggere il gruppo c’è anche un vero e proprio
samurai Kurusu, il cui amore per Lady Ayame è degno di una pièce di
teatro kabuki.
Come
ho detto ho trovato KABANERI OF THE IRON FORTRESS molto molto
originale, con aspetti riscontrati di rado, forse in qualche modo in
Miyazaki (NAUSICÄA DELLA VALLE DEL VENTO?), ma
mai tutti insieme, e mai con questa forza.
Biba
infatti non esita a trasformare Mumei nel cuore di un’arma che,
visivamente, è molto simile agli spiriti famelici che a volte
compaiono nei film di Miyazaki (stavolta sto pensando a PRINCIPESSA
MONONOKE).
D’altra
parte, quello della ragazzina che diventa
una risorsa bellica è un tema usato e
abusato nella produzione giapponese (GUNSLINGER
GIRL, LEI L’ARMA FINALE …) e alcuni
degli elementi di KABANERI
si ritrovano qua e là isolati, ma mai in questa bella combinazione.
Soprattutto per quanto riguarda l’aspetto storico, la maggior parte
degli anime steampunk – per non dire tutti – hanno un setting
europeo e di solito specificatamente britannico. In
questo senso si potrebbero citare moltissimi titoli, ma quello più
vicino a KABANERI
è forse THE EMPIRE OF CORPSES,
in dei cadaveri viventi con un’anima artificiale vengono usati come
lavoratori dell’industria pesante.
Di
KABANERI OF THE IRON FORTRESS
esiste anche il manga disegnato da Shirou Yoshida su storia di Ichirô
Ôkôchi e un light novel intitolato KÒTETSUJÒ
NO KABANERI: AKATSUKI (cioè “Kabaneri
of the Iron Fortress: Luna Rossa”) con storia di Junpei Kasaoka e
illustrazioni di Haruhiko Mikimoto. Entrambi sono inediti in Italia
ma, vista la presenza della serie animata su Amazon Prime Video e del
film su Netflix (KABANERI OF THE IRON
FORTRESS: THE BATTLE OF UNATO), spero
che vengano presto annunciati per il mercato italiano,
Nel
frattempo, ho proprio voglia di una scorpacciata di steampunk, magari
partendo dai libri della tetralogia di MACCHINE
MORTALI di Philip Reeve. In fondo i
treni rinforzati che appaiono in KABANERI
sono città viaggianti che hanno qualcosa in comune con le città
predatrici del romanzo (esiste anche il film`diretto da Christian
Rivers nel 2018, che copre solo il primo libro della saga)
KA
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