THE 100 - LIBRO 1



Kass Morgan, BUR

VOTO: 7/8

Eccoci al momento tanto atteso: la recensione di THE 100, primo libro della tetralogia che ha ispirato la serie Netflix. Chiariamo subito che la serie è “liberamente tratta”, ovvero ci sono profonde e molteplici differenze a livello di storia, di personaggi e di struttura. Come nella serie, i personaggi principali hanno nomi che sono un omaggio a famosi scrittori di fantascienza: Clarke per Arthur E. Clarke, Wells per H. G. Wells, Bellamy per Edward Bellamy e Octavia per Octavia Butler.
Siamo su una navicella orbitante nello spazio (anzi, si tratta di un conglomerato di tre navi: la Fenice – più ricca – la Arcadia, e infine la Walden, - la più povera). Sono passati 300 anni dal Cataclisma nucleare che ha reso la Terra inospitale(e non 97 come nella serie!); ormai il tempo è agli sgoccioli. Cento ragazzi detenuti nel carcere minorile vengono inviati sulla Terra per vedere se è possibile tornare a vivere lì
I capitoli si alternano con le voci dei vari protagonisti che impariamo a conoscere nel tempo presente e nel passato – grazie a dei flashback scritti in un carattere diverso.
Clarke è figlia di due medici che sono stati entrambi giustiziati per ricerche illegali. Sulla Terra è lei a prendere le redini dell’infermeria, anche se è un po’ strano che una ragazza di 17 anni abbia già fatto il tirocinio medico. Con lei ci sono il suo ragazzo Wells, che lei incolpa della morte dei genitori, e la sua amica Thalia. Gli elementi portanti della vicenda ricordano un po’ LOST (qualcuno mi fermi dall’insano impulso di riguardarmi tutte e sette le stagioni!) con uno spruzzo de IL SIGNORE DELLE MOSCHE per la vena adolescenziale della nuova società che si va a costruire intorno a Graham, una sorta di bullo che si oppone ai consigli sensati di Wells, se si considera la serie, Graham sembrerebbe un misto dei personaggi di Bellamy e Murphy.
Altra coppia importante nella storia sono Bellamy e sua sorella Octavia. Sulla Nave, per via della pianificazione famigliare, è proibito avere più di un figlio, quindi Octavia cresce rinchiusa in un ripostiglio con una madre la cui psiche si fa sempre più fragile. Quando Bellamy scopre che sua sorella sarà inviata sulla Terra, decide di aggredire il Cancelliere (padre di Wells) per garantirsi un posto nella missione.
Non abbiamo - per ora - la coppia Finn/Raven ma ne compare una che non c'è nella serie: Glass e Luke. I due restano sulla Nave Madre; sono innamorati ma il loro amore è ostacolato da una questione di ceto sociale: Glass è della Fenice mentre Luke è della Walden e questo porta moltissimi problemi, fino all’arresto di lei. Morgan scrive pagine molto belle sui sentimenti ma la parte in cui i due toccano la lastra trasparente che li separa è un po’ troppo scontata e ingenua. Devo dire invece che le scene di sesso, che di solito mi infastidiscono, sono trattate con delicatezza, senza volgarità. Ma le parti migliori la Morgan le riserva alla descrizione della Terra per come appare agli occhi di questi cento ragazzi cresciuti nello Spazio (“Era pazzesco come l’ambiente cambiasse continuamente nel corso della giornata. Di mattina ogni cosa aveva i contorni netti, una qualità fresca, rinnovata. Persino l’aria era fragrante e limpida. Poi di pomeriggio la luce si addolciva e i contorni sfumavano. Era questo che a Bellamy piaceva di più della Terra, la sua imprevedibilità”). Nella serie, sono rimasta colpita dall'ambientazione (è stata girata in British Columbia). Le prime scene di caccia che vedono come protagonista Bellamy sono eccezionali: i ragazzi si rendono conto che ci sono sì degli animali commestibili sulla Terra, ma questi hanno subito delle mutazioni per via delle radiazioni. La prima uccisione ha qualcosa di rituale che – fatte le debite proporzioni – ricorda GO DOWN MOSES di Faulkner, per il carattere di rito iniziatico e di comunione con la Natura che la morte dell’animale assume (nel caso specifico un capriolo a due teste).


Anche i personaggi che conosciamo, come Clarke, Wells, Bellamy e Octavia,  nel libro hanno un aspetto un po' diverso (ad esempio, non ci sono indizi che lascino supporre che Wells e suo padre siano neri), agiscono in modi inaspettati, e per motivi diversi da quelli che pensiamo di conoscere, così la vicenda appare molto più strutturata e spariscono alcuni “buchi di trama” che erano evidenti nella serie. Inoltre le reali motivazioni che spingono i protagonisti pongono interessanti questioni morali e aprono ampi scenari: si parla di eutanasia, suicidio, dipendenza e ovviamente di pena di morte e questioni di censo.
È difficile dare un voto univoco al libro. Se lo si considera come un Romanzo (con la R maiuscola) non si può andare oltre il 7. la scrittura è piacevole e scorrevole, con alcuni picchi ma ci sono anche alcuni scivoloni; se però lo consideriamo per quello che è, cioè un libro Young Adult, il voto può salire tranquillamente a 8, proprio per i temi complessi che l’autrice affronta.

Avevo letto che il primo libro della tetralogia copriva le prime cinque stagioni, ma questa informazione è errata! Il libro Uno si chiude con la scoperta della presenza di altri esseri umani sulla Terra e il rapimento di …..

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