LA MUSICA DI MARIE
Usamaru Furuya, Coconino
VOTO: 10 e Lode
LA
MUSICA DI MARIE è l’opera più ambiziosa di Usamaru Furuya,
uno degli autori più talentuosi, complessi e controversi del
panorama manga contemporaneo. Coconino ce la presenta per la prima
volta in Italia, in questa splendida edizione unica, di grande formato e arricchita da pagine a colori
Siamo
sull’isola di Pyrite, a Gill – la Città dei Laboratori. L’ambientazione è quella tipica delle storie steampunk: un
cataclisma ha distrutto la civiltà come noi la conosciamo e la
“nuova umanità” è a uno stadio di conoscenze tecnologiche
simili alla nostra Rivoluzione Industriale. Ma perché questa
conoscenza non riesce a progredire più di così, nonostante le
squadre di Ricercatori studino costantemente i ritrovati del passato?
La
cosmogonia di questo mondo è piuttosto complicata: ognuna delle
molte isole che compongono la Terra ha il proprio libro sacro ma
tutti i culti si basano su Marie. Su Pyrite, Marie è una sorta di
bambola meccanica gigantesca che orbita nel cielo proteggendo i
cittadini col suo canto che lenisce qualsiasi acrimonia, portando
l’armonia.
I
protagonisti della storia sono Pipi e Kai. Pipi è innamorata di Kai
ma lui, da quando a dieci anni ha ricevuto i simboli sacri (come
stigmate sulle mani) e uno strano potere che gli fa sentire tutti i suoni possibili - compresa la "musica" della dea - è attratto da Marie (persino fisicamente) ed
ha occhi solo per lei. Quindi Pipi tenta di attirare l’attenzione
del ragazzo provando a volare sugli ornitotteri che suo padre
costruisce per lei.
Nel
corso della narrazione, e attraverso i bellissimi disegni di Furuya,
scopriamo di più sulle usanze di questo mondo, come ad esempio la
dichiarazione d’amore che i ragazzi possono fare alle ragazze una
volta l’anno, nel giorno del compleanno della ragazza, mostrando le
proprie abilità. Sta alla donna scegliere l’uomo del suo cuore
donandogli un uovo sacro. È ovvio su chi ricadrà la scelta di Pipi.
Ma Kai accetterà?
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Kai e Pipi da bambini |
Furuya
si addentra con maestria in un territorio delicatissimo, chiedendosi
che cosa sia una divinità e che importanza abbia la fede religiosa
nella vita delle persone. Alcuni aspetti del world building, come ad
esempio la corporazione dei Ricercatori, ricordano moltissimo
MACCHINE MORTALI di Philip Reeve (tetralogia stupenda,
di cui per ora ho letto solo il primo libro ma – ehi! – conto di
recuperare presto!); mentre l’idea dei laboratori sotterranei mi ha
ricordato un po’ la stanza della caldaia di Kamaji nel film di
Miyazaki LA CITTÀ INCANTATA
e lo stesso aspetto della fluttuante Marie richiama divinità marina
Granmamare che compare in PONYO SULLA
SCOGLIERA. D’altra parte,
anche la divisione del mondo in “isole” è piuttosto abusata nel
panorama fantasy. Dal punto di vista dell’ambientazione, quindi,
non c’è nulla di realmente nuovo, ma come sempre nelle opere di
Furuya, il comparto grafico è curatissimo e meraviglioso (non
riesco a pensare ad un altro aggettivo).
Come
ho detto, ho ammirato moltissimo l’esposizione quasi etnografica
delle tradizione di Pyrite e delle altre isole e la maniera geniale
affronta un tema sensibile come la teologia. Qual è la vera natura
di Marie, Un’entità femminile che fluttua nel cielo proteggendo
gli uomini? La memoria va uno dei miei manga preferiti di sempre,
rimasto molto in ombra nel panorama editoriale, CLOTH ROAD di
Okama e Hideyuki Kurata, mentre gli stralci del “Libro di Pyrite”
che spiegano dogmi e precetti religiosi sembrano riecheggiare gli
incipit dei capitoli di LETTER BEE di Hiroyuki Asada (altro
fumetto che io ho adorato e che però ha avuto pochissimo
successo in Italia), che si svolgeva nel mondo di Amberground la cui
capitale Akatsuki è pienamente illuminata da un Sole artificiale.
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Marie |
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I tre Saggi della Foresta, altre figure della cosmogonia di Pyrite |
Il
finale di LA MUSICA DI MARIE è sorprendente e capovolge
totalmente le aspettative del lettore, ma ovviamente non vi dirò
nulla per non fare spoiler!
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