LA CACCIATRICE DI FATE - THE FALCONER
Elizabeth May (Sperling & Kupfer - SOLO IL PRIMO!)
VOTO: 9.5
Mi è capitata la cosa peggiore che può succedere a un bibliofilo: leggi un libro che ti prende da morire, scopri che è parte di una trilogia … e che in italiano è stato tradotto solo il primo volume! … Quindi, se non potete leggere in inglese, forse è meglio che lasciate perdere questa recensione.
VOTO: 9.5
Mi è capitata la cosa peggiore che può succedere a un bibliofilo: leggi un libro che ti prende da morire, scopri che è parte di una trilogia … e che in italiano è stato tradotto solo il primo volume! … Quindi, se non potete leggere in inglese, forse è meglio che lasciate perdere questa recensione.
Sì,
LA CACCIATRICE DI FATE (Titolo originale: THE FALCONER)
mi è piaciuto da morire sia per l’ambientazione che per i
personaggi.
Siamo
ad Edimburgo nel 1844, ma è una Edimburgo steampunk, piena di
splendidi macchinari vittoriani come ad esempio gli ornitotteri!
La
storia si basa sul folklore scozzese. Elizabeth May fa fatto un
ottimo lavoro di ricerca su quello che si definisce “Popolo Fatato”
o semplicemente “I Fatati” (in gaelico scozzese sìthchean,
pronunciato all’incirca shiikan)
Aileana
ha il potere di vedere e combattere i Fatati e vuole vendicarsi della
“fata” ( una baobhan sìth / sidhe = baa’van
shii) che ha assassinato sua madre, ma verrà distolta dal suo
obbiettivo di vendetta da una sorta di guerra che minaccia di
distruggere la città.
Non
tutti i Fatati sono malvagi. Aileana ha due alleati magici: Derrick,
un pixie, cioè quanto di più vicino all’immagine classica
della “fatina” che si possa immaginare. È piccolo, luminoso e
con le alette e si nutre di miele; ma è anche dispettoso e
irascibile e vive nel guardaroba della sua amica umana,
tagliuzzandole i vestiti per farsene di propri. E poi … il
bellissimo Kiaran, un daoine sìth / sidhe (doini shii)
praticamente immortale, con la pelle diafana e i capelli corvini, una
forza sovrumana e la capacità di “incantare” gli umani. Sarà
lui ad addestrare Aileana e ad aiutarla quando sarà in pericolo; ma
come faranno da soli davanti a un’intera legione di creature
mostruose (cani infernali, bellissime tentatrici, zombie e persino
fantomatici draghi)?
Aileana
è una “Falconiera”, ossia una cacciatrice, ma è anche una
ragazza di diciotto anni della nobiltà e, se un lato di lei brama
il sangue e le uccisioni notturne, vorrebbe anche tornare a una vita
normale al fianco della sua migliore amica Catherine e al fratello di
lei, Gavin.
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La fanart di una baobhan sìth |
Ora proverò a smontare una delle critiche più ricorrenti che ho visto comparire riguardo a questo libro: “Ci sono troppi combattimenti”. A me non è sembrato così, anzi, le parti di azione sono ben calibrate, sempre diverse e mai ripetitive; alternate a scene di vita, descrizioni tecniche in puro stile steampunk e persino una parte di romance.
I
punti di forza di questo libro sono due: innanzitutto l’ambientazione
scozzese che mi ha ricordato tantissimo THE EARL AND THE FAERY,
un anime / manga che è stato snobbato dalla critica ma che io trovo
validissimo e originale, ma ci sono elementi di combattimento che si avvicinano all'anime FAIRY GONE.
Elizabeth May è insuperabile nella descrizione dei personaggi. In particolare Kiran è uno dei protagonisti meglio delineati che io ricordi, sia dal punto di vista fisico che psicologico! Non sappiamo subito tutto di lui, ma pian piano scopriamo frammenti della sua lunghissima vita – e penso che nei prossimi libri verrà svelato ancora di più.
Elizabeth May è insuperabile nella descrizione dei personaggi. In particolare Kiran è uno dei protagonisti meglio delineati che io ricordi, sia dal punto di vista fisico che psicologico! Non sappiamo subito tutto di lui, ma pian piano scopriamo frammenti della sua lunghissima vita – e penso che nei prossimi libri verrà svelato ancora di più.
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Esempio di daone sidhe: The Quarrel of Oberon and Titania di Sir Joseph Noel Paton |
In
realtà originariamente, LA CACCIATRICE DI FATE faceva parte
della mia lista di libri per il progetto sulla serie Amazon CARNIVAL
ROW e forse non ha senso scrivere una recensione sul primo libro
di una trilogia che per molti rimarrà monca, ma vorrei ardentemente
che la mia opinione invitasse quanti di voi ne sono in grado a
leggere in inglese e – chissà – magari un editor di una casa
editrice leggerà per caso queste righe e valuterà l’opportunità
di completare la triade, come è avvenuto per FATE DELLE TENEBRE
di Holly Black. Non ho ancora avuto l’opportunità di leggere
questa saga della Black, ma lo farò prestissimo perché credo che
abbia numerosi punti di contatto con THE FALCONER, anche se
l’azione si sposta nella New York contemporanea e quindi
l’ambientazione è quella che si definirebbe urban fantasy.
Inoltre,
facendo una funambolica piroetta in dietro nel tempo, ho in mente di
leggere almeno il primo volume di LA REGINA DELLE FATE di
Edmund Spenser, opera in versi pubblicata nel 1590 in cui la Regina
delle Fate può essere identificata con Elisabetta I di Inghilterra e
i sei cavalieri rappresentano altrettante virtù.
Per
altro anche SOGNO SI UNA NOTTE DI
MEZZA ESTATE di William Shakespeare parla dei
Fatati:Oberon e Titania non sono altro che daone sìth.
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