CAROLE AND TUESDAY
VOTO
9.5
DISPONIBILE:
Netflix
È
dai tempi di NANA che non mi facevo prendere così da un anime
a tema musicale ma si sa, Shin’ichi Watanabe ci ha abituato alla
perfezione!
CAROLE
AND TUESDAY è ambientato nel futuro, su Marte, ma questo in
realtà ha poca importanza: il tema portante dell’anime è
l’amicizia pura e incontaminata tra due ragazze, la potrei definire
una perfetta BROTP, anzi una SISTP.
Tuesday
Simmons, figlia di un’importante donna politica, scappa di casa per
realizzare il suo sogno di diventare una musicista. In città, per
strada, vede Carole suonare e scatta la scintilla. Le due vanno a
vivere insieme e costituiscono un duo.
Poi,
per una serie di traversie, conoscono Gus – uno scalcinato manager
– e Roddy, un bravissimo tecnico del suono, e così intraprendono
l’avventura per diventare famose. La loro diretta antagonista è
Angela, una ragazza che è stata spinta dalla madre – una donna
molto molto mascolina – alla carriera di idol/ attrice e che ora
lavora per un’organizzazione volta a creare la idol perfetta
tramite un programma informatico di sintetizzazione dati.
Ciascun
episodio ha come titolo quello di una canzone famosa e la musica è
la vera protagonista, con una colonna sonora originale eccezionale.
Alcuni pezzi cantati da Carole and Tuesday mi sono rimasti impressi
al punto che ogni tanto mi ritrovo a canticchiarli, primo fra tutti
The Loneliest Girl (una vera perla!). E così mi sarebbe
venuta voglia di comprare il CD con la soundtrack ma a quanto pare il
supporto fisico non va più di moda! Ho apprezzato molto la scelta di
comporre i brani in inglese. La storia si svolge nella capitale di
una Marte ormai totalmente colonizzata, per cui la scelta
dell’inglese rende l’idea del cosmopolitismo. Oltre ad essere una
storia di amicizia pura è anche un esempio di integrazione naturale
(senza cioè che nemmeno venga posto il problema): Carole è una
ragazza orfana originaria della Terra e ha la carnagione scura;
Tuesday invece è nata su Marte, è di famiglia ricca ed è bionda e
pallida.
L’unica
pecca è la brevità della serie (sono stati annunciati 24 episodi ma
per ora ne sono stati rilasciati solo 12, forse da intendersi come
prima stagione dato che lì si chiude un arco narrativo) per cui
spero in qualche approfondimento futuro sul passato delle
protagoniste. Non tanto sull’infanzia di Carole (non ci servono
altri anime strappalacrime su una bambina cresciuta in un
orfanotrofio, alla SARAH, LOVELY SARAH) quanto piuttosto su
Tuesday (perché cavolo si chiama “Martedì”??)
Anche
Angela è un personaggio interessante: spinta alla carriera da sua
madre, ormai credi di essere così, ma cosa vorrebbe veramente? È il
tipico personaggio tsundere – apparentemente arrogante e
freddo ma che nasconde un lato fragile con il quale lo spettatore può
empatizzare.
Mi
è piaciuto molto il setting: come ho detto, ci troviamo ad Alba
City, capitale della nuova Marte colonizzata. È una città
brulicante e multietnica davvero interessante, e ci vengono mostrati
i tre lati della metropoli, corrispondenti a una rigida gerarchia
sociale: l’alta società dorata da cui viene Tuesday (e qui mi
piacerebbe sapere qualcosa in più sulla famiglia Simmons: la madre –
androgina e autoritaria – e il fratello – l’unico che sembra
capire Tuesday e il suo sogno); lo spazio mediano, dove gravita la
maggior parte della gente – sul ponte della passeggiata panoramica
(uno scenario stupendo) e il quartiere dello shopping; e poi i locali
notturni e i vicoletti della zona più povera dove vive Carole. Si
tratta del futuro ma è assolutamente credibile: c’è solo qualche
robottino in più come ad esempio il simpaticissimo gufo sveglia di
Carole che funge da mascotte della serie.
Le
nostre protagoniste vengono coinvolte da Gus – il manager – in
una serie di piani per farsi conoscere fino alla loro partecipazione
al più importante talent show di Marte.
.
.
Il
disegno è stupendo e molto particolare. Le linee sono morbide e i
contorni sono definiti non in nero ma con un colore trasparente.
Per
scrivere la recensione, ho cercato delle pietre di paragone in altri
anime musicali e così ho iniziato a guardare sia GIVEN che
ANONYMOUS NOISE ma in entrambi ho trovato una forte componente
sentimentale, che per ora non c’è in C&T per cui no, il
riferimento primario resta senz’altro NANA,
non solo per la relazione tra le due protagoniste ma anche perché,
per una volta, la vicenda non si svolge in àmbito scolastico.
Commenti
Posta un commento