BLINDED BY THE LIGHT



Gurinder Chandhra

VOTO 7


Un altro film sul melting pot del regista di SOGNANDO BECKHAM
La storia è per certi versi molto simile. Si parla di Javed un ragazzo pakistano che vive con la famiglia in una cittadina nei pressi di Londra.
È il 1987. Siamo negli anni della Thatcher e della crisi occupazionale
Javed sogna di fare lo scrittore e sente che i suoi sentimenti sono cantati alla perfezione da Bruce Springsteen

Il film mi è piaciuto, anche se ogni tanto mancavano i sottotitoli quando il protagonista citava una canzone del Boss
L'emozione di sentirsi rappresentato dalle parole e dalla musica di un cantante o di una band è qualcosa che io ho capito e condiviso totalmente, empatizzando con Javed, anche se nel mio caso non si trattava di Bruce Springsteen

Mi sono piaciute le scene corali di danza à la Bollywood ma con canzoni americane. I riferimenti musicali sono tantissimi e non solo riconducibili al Boss, anche se le canzoni di quest'ultimo ovviamente predominano.

Interessanti e molto forti le scene di razzismo (esplicito o velato), ma forse ci sono un po' troppi di questi momenti
Anche la posizione della sorella minore è molto particolare e merita di essere analizzata: mentre il fratello impazzisce per il rock e vuole "essere inglese", lei si sente una pakistana moderna: va a ballare di nascosto in discoteche che mettono musica asiatica rivisitata e ha un ragazzo pakistano. A ben vedere sono le donne i personaggi più volitivi del film: la madre di Jay, la sua ragazza e anche la professoressa Clay ...


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