ZUCCA E MAIONESE
ZUCCA
E MAIONESE non ha lo stile iper-realistico che di solito amo nei
manga, ma l’ho apprezzato proprio per questo motivo. Le linee
nette, i contorni poco definiti, i disegni imprecisi sono la cifra di
Kiriko Nananan, una delle prime autrici indipendenti ad essere
conosciuta anche in Italia, e forse una delle più interessanti.
Per
quanto riguarda il target di riferimento, il manga è josei in modo
inequivocabile. Miho, vive con il suo ragazzo, Seichiiro (Sei-chan).
Lui è un musicista rock e sogna di sfondare ma non riesce ad avere
successo e nel frattempo non si cerca un lavoro. È Miho a doverlo
mantenere col suo lavoro di commessa in un negozio di abbigliamento.
Vi
ricorda qualcosa? I take advantage while / You hang me out to dry
/But I can’t see you every night /Free.1
Questa canzone fu scritta da Kurt Cobain per la sua ragazza di
allora, Tracy, che gli rinfacciava il fatto che lui non avesse
un’occupazione seria e stabile.https://youtu.be/AhcttcXcRYY
Sei-chan,
come Kurt, si scusa della sua attitudine sognatrice, specie quando
scopre che Miho ha dovuto fare una scelta difficile per mantenerlo.
Basta,
non dico altro, ma c’è molto di più. KABOCHA TO MAYONNAISE (南瓜とマヨネーズ)è un manga breve, con poche parole e grandi spazi neri dove si
concentrano i pensieri. È un manga che all’apparenza si legge
velocemente; ma è molto profondo e introspettivo.
Come
c’è da aspettarsi in un josei, il tema portante è la crisi
della post-adolescenza, il momento traumatico in cui la società
adulta ti spinge a forza tra le proprie fauci. Cosa farà Seiichiro?
E il rapporto reggerà alle prove a cui lo sottopone Miho? Quale
ruolo avrà Hagio, il primo amore di lei, un ragazzo terribilmente
egocentrico?
Siamo
lontani dalle paranoie amorose della prima cotta, tipiche degli
shôjo: qui i protagonisti
sono più grandi e le riflessioni più mature.
La
trama è molto simile a SOLANIN di Inio Asano, anche se lo
stile grafico è molto diverso, direi diametralmente opposto.
L’autrice non ci dice nulla della vita dei protagonisti prima dei
fatti narrati, ma oltre alle persone abbiamo un’altra presenza
forte e prepotente: la Città: Tokyo, con i suoi spazi e le sue
claustrofobie, i vicoli, i locali, le stazioni della metro. Lo stesso
avveniva in LA FINE DEL MONDO PRIMA DELL’ALBA, ancora di
Asano – sempre tenendo conto dell’abisso stilistico; e mi pare di
ricordare qualcosa di simile in un lavoro di Kamimura (o era Shin
Takahashi?)
Come
ho detto, il disegno carico di neri, a tratti un po’ confuso non mi
è dispiaciuto, anzi. Se però dovessi a tutti i costi trovare un
difetto in ZUCCA E MAIONESE, devo dire che i personaggi si
somigliano un po’ tutti tra loro. In alcuni momenti ho avuto
difficoltà a capire se Miho era con Seiichiro o con Hagio! (ma è
anche possibile che sia un effetto voluto: forse Miho si è messa con
Sei-chan per dimenticare Hagio e ha inconsciamente cercato qualcuno
che gli somigliasse)
Generalmente
mi piacciono le edizioni Dynit Manga: il formato un po’ più
grande, la carta, la copertina ruvida. Ma questa volta la copertina
non mi ha fatto impazzire. Sul davanti c’è un disegno troppo vago
(Miho di spalle sui binari) e il colore della copertina è bruttino.
Era molto meglio la copertina originale, che mi ricorda le vecchie
pubblicazioni della Kappa Edizioni.
Detto
questo, si tratta di un particolare insignificante, puro gusto
personale. Nulla che possa inficiare il giudizio sull’opera.
Guardando
su Animeclick, ho scoperto che la Dynit ha recentemente portato in
Italia anche un altro fumetto della Nananan, BLUE, che spero
di recuperare al più presto.
1Ne
traggo vantaggio mentre / Tu mi stendi fuori ad asciugare / Ma non
posso vederti ogni notte / Gratis (About a Girl, Nirvana)
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