SUMMER TIME RENDERING, SUSSURRI, TRACCE DI SANGUE





SUMMER TIME RENDERING

VOTO: 8

 Dopo la morte dei suoi genitori, Shinpei è stato accolto dalla famiglia Kofune e cresciuto come un figlio. Finita la scuola media, il ragazzo si trasferisce a Tokyo, ma non molto tempo dopo, un triste evento lo riporta sull'isola dov'è nato: la morte di Ushio, sua sorella adottiva e migliore amica. Dopo il funerale, Shinpei scopre che la morte della ragazza potrebbe non essere stata un incidente, ma un omicidio. Un'inquietante leggenda circa l'isola viene a galla…


è la stessa leggenda che troviamo all’inizio di BLACK PARADOX di Junji Itô, quando l’aspirante suicida chiamato Tableau vede il suo doppio; e si dice che anche lo scrittore Ryônosuke Akutagawa abbia visto il suo doppelganger prima di togliersi la vita.

Mi ero accostata a questo manga come a una piacevole lettura estiva. Niente di più sbagliato! In primis sono stata attratta dall’ambientazione della storia: l’Isola di Hitogashima non esiste ma i riferimenti geografici sono reali e piuttosto precisi. La Prefettura di Wakayama si trova nel Sud del Giappone, in una zona che, forse erroneamente, mi ha sempre fatto pensare alle vacanze.
Il contrasto tra ambientazione solare e cupezza della trama è probabilmente voluta, così come lo stile grafico e narrativo – misto di thriller giallo e soprannaturale - che a me ha ricordato molto il miglior Kei Sanbe, quello di ERASED (lasciando perdere le altre opere di questo autore, che sono davvero deludenti!)
La tranquilla (?) isoletta di Hitogashima mi ha riportato alla mente le Ogasawara, perfetto scenario tropicale che, pur facendo parte della Prefettura di Tokyo, ne sono molto molto distanti. La loro pace magica che si respira nel meraviglioso romanzo TOKYO SOUNDTRACK di Hideo Furukawa o nel manga L’ISOLA ERRANTE di Kenji Tsuruta sono le stesse che ho sentito nella prima parte di SUMMERTIME, ma il disegno di Tanaka, così carico di neri e con linee così affilate, è completamente diverso da quello di Tsuruta.


SUSSURRI - SILENT VOICE


VOTO: 7

Lo spunto qui è molto particolare. Un ragazzo incontra per caso un bambino e i due stringono amicizia nonostante la differenza d’età perché hanno in comunque qualcosa in comune: Daichi - il bambino - può sentire le voci degli oggetti, degli animali e i pensieri delle persone che tocca; Kôji – il liceale – aveva le stesse capacità quando era piccolo. I due hanno però un vissuto molto diverso: mentre Daichi è supportato dai genitori, Kôji era stato isolato e maltrattato a causa del suo dono e si stupisce molto quando scopre che Daichi viene accettato.
I disegni e il tratto di Yôko Fujitani sono leggeri e dolci, indicati per questo tipo di storia che ha punti in comune con FUGURUMA MEMORIES di Kei Tôme e con l’anime KYÔTO TERAMACHI SANJÔ NO HOLMES: la tesi di fondo è che anche le cose abbiano un anima e che i bambini, che conservano intatta la purezza dell’immaginazione, la possano percepire.
In questo primo volume non ci sono eccessivi approfondimenti e tutto appare come un gioco, ma penso che andando avanti nella serie (di sei numeri) scopriremo qualcosa in più sul passato di Kôji, che mi ha ricordato molto Natsume di NATSUME DEGLI SPIRITI sia caratterialmente che fisicamente.
Ovviamente, visto il sottotitolo, non posso esimermi da una menzione di confronto con il manga (e il film) A SILENT VOICE, ma a parte l’omonimia, non ci sono tratti in comune, perché la storia è completamente diversa e anche i tratti di Yoshitoki Ôima sono molto più scuri e decisi e non hanno quell’elemento delicato e onirico che ritroviamo in HISOHISO - SUSSURRI


Mi è piaciuta molto la veste grafica scelta da Flashbook. Non so se questo tipo di lettering e l’edizione con fumetti nascosti sotto la sovra-copertina siano usuali per la casa editrice, che generalmente pubblica yaoi e quindi non rientra tanto nelle mie corde.


TRACCE DI SANGUE


VOTO 8.75

Il manga parla di Seiichi e di sua madre Seiko e del loro strettissimo rapporto. Lei, infatti, è iperprotettiva e non lascia che Seiichi faccia un passo da solo; lui di per contro, è diventato molto attaccato a lei. l’atmosfera è da subito opprimente e si capisce che c’è qualcosa di fragile pronto a incrinarsi, un’ombra nascosta sotto la superficie. I disegni perfetti di Shûzô Oshimi – già autore di HAPPINESS - rendono questa sensazione, anche grazie all’uso peculiare e intenso del tratteggio. C’è in particolare una scena molto cruda, quando Seiichi ancora piccino trova un gattino morto. l’impatto visivo del corpo inerme del felino mi ha ricordato un momento analogo della serie HILL HOUSE, trasmessa su Netflix.
Sarà durante una gita in montagna con il cugino (un ragazzino sui tredici anni, se non ricordo male) e gli zii che avverrà qualcosa che cambierà totalmente il quadro della situazione. Qual è la cosa giusta da fare? Quali sentimenti prevarranno in Seiichi?
Recentemente è uscito un altro volume sui rapporti madre-figlio: sto parlando della raccolta di storie MAMMA di Aoi Ikeba. Non ho letto questo fumetto ma mi pare che lo stile grafico sia molto diverso, più dolce e soffuso, il che mi fa pensare (ma ovviamente potrei essere in errore) che non ci sia morbosità, ossessione o follia nei racconti di questa antologia. Ho invece percepito dei punti di affinità con SOIL di Atsushi Kaneko, non per i disegni ma per la sensazione che presto qualcosa, nella famiglia modello, andrà in frantumi


Una sola nota un po’ negativa: TRACCE DI SANGUE è una lettura veloce, con baloons brevi per cui la si divora in un attimo. Il lettore si deve controllare per comprendere bene tutto.

Commenti

Post popolari in questo blog

CHE GUEVARA AVEVA UN GALLO

I GERANI DI BARCELLONA

TERRE SENZA DIO