IMPRESSIONI: DOSEI MANSION, ATELIER OF THE WITCH HAT, OSSA


DOSEI MANSION

(DOSEI MANSION土星マンション)

VOTO: 9.5 (perché non si può dare 10 a un primo volume)


Ovvero “La Villa di Saturno” di Hisae Iwaoka, nuova autrice portata per la prima volta in Italia da questa innovativa collana di manga di Bao Pubblishing (Aiken, che significa “Cane adorato”, riprendendo il logo canino della Bao)


Dopo che la Terra è divenuta una zona protetta, gli esseri umani vivono in appartamenti che formano un anello intorno ad essa. Il complesso è diviso in tre livelli: inferiore (dove stanno gli abitanti più poveri), medio e superiore (dove, via via, stanno quelli più ricchi). Mitsu, abitante del livello inferiore, si occupa di lavare i vetri della struttura, lavoro che le permette di entrare in contatto con le vite dei diversi abitanti mentre cerca di scoprire qualcosa di più sulla scomparsa di suo padre addetto alla stessa mansione (Trama dal sito di Animeclick).


Lo stile della Hiwaoka è molto particolare e kawaii: le teste dei personaggi sono molto molto tondeggianti e i tratti facciali sono ridotti al minimo , ma non per questo i visi sono poco espressivi anzi, come avviene per le maschere del teatro Noh, l’espressività è data proprio dalla scarsità di linee e dalla caratterizzazione dei protagonisti mediante l’introspezione psicologica.

Siamo in un primo volume, è solo l’avvio della storia ma già s’intuisce che l’ambientazione sci-fi è solo una scusa per una storia di sentimenti agrodolci. Mi ha colpito che si parli apertamente dell’abbandono del padre (non voglio fare spoiler)

Tutta la storia in sé mi sembra molto particolare con l’espediente dei lavavetri, che forse non si era mai visto e non so bene dove possa sfociare: è un mestiere pericoloso , perché bisogna stare appesi a grandi altezze e ci sono costanti rischi; ma simboleggia anche – forse – il guardare il mondo da fuori, come qualcosa di irraggiungibile. Stiamo infatti parlando di una società fortemente stratificata, in cui ci sono dei piani alti e dei piani inferiori che non godono quasi mai della luce naturale.


UN MANGA ASSOTAMENTE DA CONTINUARE! (saranno 7 volumi)










ATLEIER OF THE WITCH HAT di Kagome Shirahima


VOTO: 9.5 (perché non si può dare 10 a un primo volume)


Il titolo originale, TONGARI BÔSHI NO ATELIER とんがり帽子のアテリエル mi ricorda immediatamente l’infanzia passata a guardare MEMOLE, DOLCE MEMOLE  in TV (titolo originale: TONGARIBÔSHI NO MEMOLE) e in effetti i disegni della Shirahima sono un po’ la versione aggiornata di quelli di Rie Takahata (autore del manga originale), specie se si sfoglia l’artbook dedicato alla minuscola aliena (libro che io ho sempre cercato senza successo).

Naturalmente, trattandosi di un manga fantasy “classico” ambientato in una scuola di magia, i rimandi sono centinaia ma facciamone uno su tutti, solo per citare un film che io ho adorato e che invece tutti hanno bistrattato: MARY E IL FIORE DELLA STREGA.


Una ragazza sogna di diventare una maga ma pensa sia impossibile perché lei non è nata con le capacità innate ma un giorno un mago fa visita al suo villaggio e Coco usa senza saperlo una magia proibita. Succede un disastro e per rimediare, l’unica possibilità è trasferirsi all’atelier di magia del signor Qifrey e diventare sua apprendista con altre ragazze …


La storia in sé è molto semplice ma mi ha conquistata subito al 100%!

I disegni sono STUPENDI, la perfetta fusione tra il manga e il fumetto occidentale à la McCay ( presa dalla passione avrei voluto acquistare LITTLE NEMO ma ho visto che costa 60 E!)

Alla fine, nel cliffhanger del primo volume c’è persino un drago, a rispettare tutti i canoni del fantasy (e intanto l’hype assurdo per IL PRIORATO DELL’ALBERO DELLE ARANCE, in uscita a dicembre per Mondadori, cresce a dismisura!)


Per ora i personaggi non sono eccessivamente caratterizzati e forse emerge qualche tipizzazione un po’ stereotipata: Qifrey è il buon maestro; Agate la ragazzina ostile; e Tetia quella tenera e irresistibile ...

Nel complesso però la storia è ben equilibrata e narrata con maestria e i disegni, come ho già detto, sono meravigliosi: da prendere anche se fosse un silent book!


Per ora in Giappone sono usciti 4 volumi ed è ancora in corso.










OSSA – STAND BY ME, MY DEAR di Yae Utsumi

(HONE GA KUSARU MADE 骨が腐るまで)

VOTO: 5


Nell'estate dei loro undici anni uccisero un uomo e ne seppellirono il corpo in una grotta. Da quel momento, ogni anno, in una notte d'estate praticano un rituale per non dimenticare e per non tradire. Sono passati cinque anni, è l'estate dei loro sedici anni, quel corpo è ormai uno scheletro, la loro bugia è ancora nascosta. All'improvviso però arriva una minaccia senza volto, squilla il telefono, la loro vita inizia ad andare in pezzi. Le ossa, così come il loro crimine, non svaniranno mai e ora inizia il loro inferno.


Questo manga per me non raggiunge la sufficienza! La storia ruota intorno a un gruppo di ragazzi che hanno commesso un delitto e ogni anno, fanno una cerimonia per ricordarlo: la cosa ha richiama LE REGOLE DEL DELITTO PERFETTO ma sinceramente non so come si evolverà la situazione, né se ci saranno spiegazioni più approfondite sulla psicologia dei personaggi (ricordate la bellissima costruzione d DIO DI ILLUSIONI di Donna Tartt?)

Non andrò avanti con questo manga. Non ho nemmeno finito il primo volume e l’ho abbandonato su un carrello di book-crossing! [saranno 7 volumi]

I disegni sono banali, non brutti ma nemmeno belli, o comunque già visti.

 Fin dall’inizio i richiami erotici e il fan service gratuito mi hanno molto infastidito.

Peccato perché l’idea di partenza non era male, anche se forse non troppo originale. Certo, indicarlo come “Uno dei manga più interessanti degli ultimi anni” come è scritto sul dorso del volume, mi sembra quanto meno eccessivo!









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