IL CIRCO DELLA NOTTE
Erin Morgenstern, Bur Rizzoli
Oggi voglio parlarvi di un libro
molto particolare del quale abbiamo discusso ieri al primo Book Club del canale
di Tiffany, Miss Fiction Books: IL CIRCO
DELLA NOTTE di Erin Morgenstern.
Due ragazzi – Celia e Marco –
vengono coinvolti loro malgrado in una sfida magica indetta dai loro rispettivi
maestri, due maghi “veri”, non illusionisti da palcoscenico. Questo gioco si
protrae per anni in un fantastico mondo di fine Ottocento e inizi del Novecento
in un circo molto strano, che apre i suoi molteplici tendoni solo al calar del
sole.
Scrittura e descrizioni oniriche
che dimostrano che la Morgenstern è una pittrice e che mi hanno ricordato il
Wonderland, che io adoro! Alcuni sostengono che i personaggi siano piatti e a
tratti stereotipati ma a me sono sembrati caratterizzati in maniera
cinematografica, tanto che mi sembrava di vederli! Ho amato Bailey e Poppet con
atmosfere che ricordavano la sfortunata e bellissima serie CARNIVÀLE; mentre non ho digerito Celia e Marco come coppia: troppo
mielosi (ma mi sono piaciuti come individui singoli)!. Ovviamente, essendo una
nipponofila devo citare la contorsionista Tsukiko (bambina / figlia della Luna),
che è venuta per prima nel drammatico gioco.
Forse la Sfida simboleggia la Vita stessa? Prospero
e L'Uomo Grigio Alexander sarebbero come Dei ex machina ... Ciò a dire che Dio
ci ha creato per noia, per provare l'importanza del metodo?
Si potrebbe
pensare che i colori prevalenti (bianco, nero e rosso) siano un omaggio al
cinema tipo Meliès ma io credo che ci sia più che altro una citazione delle
Peppemint Candy à la White Stripes, emblema dell'infanzia e del circo stesso. D’altronde, bianco e nero
sono ipnotici e si ritrovano in molti manga in cui il circo è citato
apertamente (BLACK BUTLER) o
indirettamente (D-GRAY MAN): due
fumetti che adoro!
Sono d'accordo con
il discorso dell'illusione. In questo senso devo citare il recentissimo
live action di DUMBO firmato da Tim
Burton col quale il regista ha scoperchiato e guardato da dentro il Disney
system. (e se davvero – come si vocifera – verrà prodotto un film tratto da NIGHT CIRCUS, sarebbe strepitoso vedere
Burton dietro la macchina da presa, anche se invece si parla dello statunitense Geremy Jasper ) Tuttavia il Cirque de Rȇves è molto più
simile al libro e allora i rêveurs,
che lo seguono in ogni suo misterioso spostamento, sarebbero i lettori (o i
fan) che si lasciano prendere dalla fascinazione. A ricordarci direttamente l’importanza delle storie, in un
meccanismo meta-narrativo, c’è uno dei personaggi secondari – Widget – in grado di
leggere il passato delle persone e di raccontare fiabe ammalianti.
Ma NIGHT CIRCUS non è uno young adult di
semplice lettura: bisogna prestare attenzione. Ci sono rimandi shakespeariani nella
figura di Prospero sia per il suo nome (La Tempesta) [ devo leggere il
retelling di THE TEMPEST intitolato THE DREAM OF PERPETUAL MOTION di Dexter Palmer], sia
nella sua qualità “spettrale”(Amleto) oltre ai già menzionati
rimandi a Carroll.
Affascinante,
spiazzante, diacronico: un libro davvero magico!
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