SOUL GUIDE
Golo
Zhao
Bao Publishing
VOTO: quasi 9
Oggi
vorrei presentarvi un “manhua”,
ovvero un fumetto cinese. Premetto che non sono molto esperta in materia e, nel
giudizio, mi posso basare solo su parametri che si rifanno al fumetto asiatico
in senso generale.
Recentemente
la Cina si sta imponendo per la produzione di animazione in 3D di stampo
fantasy-storico – che io personalmente non amo molto e non seguo.
In questo caso, già conoscendo i kanji nipponici, sono stata affascinata dalla vera e propria selva di ideogrammi presenti nelle tavole, come Roland Barthes al suo arrivo in Giappone, che lo studioso chiamo "L'Impero dei Segni".
In questo caso, già conoscendo i kanji nipponici, sono stata affascinata dalla vera e propria selva di ideogrammi presenti nelle tavole, come Roland Barthes al suo arrivo in Giappone, che lo studioso chiamo "L'Impero dei Segni".
La
casa editrice Bao Publishing sta proponendo una collana interamente dedicata ai
nuovi maestri del fumetto cinese e, tra questi, io ho apprezzato due opere dell’artista
Golo Zhao – tanto che ora vorrei recuperare anche la sua serie più lunga,
intitolata YAYA e uscita per ReNoir Comics.
L’ultima
proposta di Bao è l’antologia di racconti SOUL GUIDE. Sono piccole storie tutte
incentrate sul tema della memoria e del cambiamento, unite dal comune denominatore
del traghettatore di anime, con l’ultima parte (“Un’Attesa Solitaria” ) a fare
da cornice con una sorta di shinigami
(parola che indica il “dio della Morte” giapponese. Perdonatemi: non conosco l’equivalente
cinese!) che compila il suo quaderno (Chi non ha pensato a Ryuk di DEATH NOTE,
anche se questa divinità è molto meno spaventosa e ha sembianze perfettamente
umane?)
I
racconti sono sentimentali senza cadere nello stucchevole e in parte presentano
una Cina che non c’è più, inghiottita dalla modernità.
Il
mio preferito è “La Barchetta di Carta” in cui un pompiere in punto di morte
torna indietro nel tempo ed ha l’occasione di cambiare il proprio passato. L’idea
narrativa mi ha ricordato Taniguchi mentre i colori e la rappresentazione dello
tsunami che incombe sulla città di mare richiamano Miyazaki.
I
disegni sono sempre morbidi e tondeggianti, con un’estetica tenera senza essere
bambinesca. Le panoramiche ambientali sono invece di ampio respiro e davvero
stupende (dalla scena in copertina fino alla panoramica notturna in “L’Emporio
di Gargamella”).
Rispetto
a REVERIE, altro lavoro di Golo Zhao portato in Italia da Bao, SOUL GUIDE è
senz’altro più colorato: i disegni dei dolciumi di”L’Emporio di Gargamella”
sono un’esplosione cromatica (tra parentesi, mi ha stupito che le storie dei
PUFFI siano conosciute anche in Cina!) mentre “Linhof e Seagull”(marche di due
macchine fotografiche), un racconto nostalgico sul ricordo e la fotografia,
conserva le atmosfere retrò e i toni seppiati.
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